Io la metterei giù così:
si tratta di una rete decentralizzata di pagamento che non è gestita da una autorità preposta a questo compito; ogni singolo utente ha la possibilità (a sue spese e se lo ritiene opportuno) di interfacciarsi con un proprio nodo a questa rete e quindi di entrarne a far parte, oppure può scegliere per le proprie transazioni di affidarsi a un nodo (intermediario) già esistente mantenuto da qualcun altro. Si tratta di una rete dinamica e a adesione volontaria, cioè si può entrarne a far parte/ se ne può uscire in modo assolutamente libero in ogni momento.
Boh, sara' perche' sono vecchio e paranoico, ma io ho cominciato ad avere qualche sospetto quando e' nata la storia dei blocchi pieni.
Io la storia dei blocchi pieni la vedo con questa metafora:
c'e' il terremoto, un incendio in soffitta e l'interrato allagato, e in casa si discute di
quale sia il modo piu' elegante per svuotare la pattumiera piena (senza svuotarla)
i problemi di scalabilita' sono veramente importanti e strutturali, e credo meriterebbero molta piu' attenzione,
rispetto al problema vero ma molto piu' "gestibile" della dimensione del blocco.
Insomma, ricordatevi sempre che bitcoin non e' piu' p2p da parecchio tempo, e lo sara' sempre di meno, e sembra che a nessuno interessi veramente come problema.
Poi chi vivra' vedra'.