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Re: permacultura - howto,libri,consigli
by
jack0m
on 29/12/2016, 14:55:36 UTC
Scusate se non esattamente OT, ma quando leggo articoli come questo rimango sempre un po' perplesso:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/25/il-grafico-larcheologo-leconomista-storie-di-under-35-che-cambiano-vita-e-riscoprono-la-terra-facendo-dellagricoltura-un-business-2-0/3279534/

Da un lato sento agricoltori lamentarsi di un crollo dei prezzi che rende i margini sempre più esigui, fino a farla diventare un'attività in perdita, dall'altro leggo continuamente di gente che molla tutto per darsi al'agricoltura, a quanto pare con risultati soddisfacenti e senza pentimenti...

Ma qualcuno del settore mi può spiegare in definitiva se come attività è redditizia o no?
Da un lato apprezzo, da un lato non so se qualcuno si trova già la pappa pronta o parte con parecchi soldi per fare certe cose, ma magari è solo invidia di chi non riesce a fare niente... comunque anche senza soldi è possibile fare qualsiasi cosa, basta volerlo, e i soldi arriveranno come scopo secondario... se pensiamo sempre a monetizzare non si parte col piede giusto...

Se intendi fare soldi alla vecchia maniera non è più possibile, almeno per me, tieni conto che qui in Italia in pochissimi fanno semine no-till cioè senza lavorare il terreno più di tanto, i mezzi ci sono anche per fare con i trattori, è il metodo che cambia, poi il lavoro è lo stesso, il risultato è migliore di solito...manca la volontà politica, così qualcuno si arrangia e crea qualcosa magari...

Però devono vendere fitofarmaci si vede, pesticidi e quant'altro, quindi l'europa ti sovvenziona queste cose e non qualche progetto più etico... d'altronde sono le stesse case che ci propinano i farmaci che 90% non servono a na mazza... è risaputo che l'effetto curante lo fa l'acqua perchè quando prendi un farmaco bevi dietro l'acqua, è quella che ti "cura" , comunque tornando al discorso io vedo ancora campi arati fino alla morte 1 metro sotto e terre morte, e monocolture poi non so te...

In brasile la permacultura è una laurea, tanto per farti capire... forse è il paese primo al mondo oggi come progetti, con tutti i problemi che hanno...

bè, un conto è pensare a monetizzare subito, un conto è rischiare la fame... A me personalmente il discorso dell'agricoltura potrebbe interessare in un'ottica futura di autarchia e auto-produzione (che include cibo, energia e altri beni di consumo di uso comune), il tutto per liberarsi il più possibile da certe logiche iperconsumistiche e da una concezione del lavoro dipendente che, nel mondo distorto in cui viviamo, tende a diventare una forma di schiavitù (a volte autoinflitta).

Però al momento ammetto di non sapere niente di come si coltiva la terra, e dato che certe visioni idealistiche a volte si scontrano con una realtà molto più dura, il rischio di epic fail mi spaventa un po'...
Ad esempio, quali sarebbero i vantaggi/svantaggi delle semine no-till?