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Re: A nessuno preoccupa per il futuro delle cripto la situazione tasse negli USA?
by
Grafschmidt
on 10/02/2018, 18:18:18 UTC
E' una questione spinosa.
In teoria, a monte lo Stato già fa qualcosa: garantisce che qualcuno non ti entri in casa per tagliarti la gola à la Game of Thrones mentre scavi cryptovalute (assieme a tante altre cosucce).
Nella realtà le cose sono molto più complesse di così.

Hai detto bene: in teoria !  Grin
Scherzi a parte: è vero quel che dici ma quel servizio io allo stato lo pago già. Lavoro, prendo uno stipendio che mi viene già tassato alla fonte.  Poi sarò libero di spendere questo stipendio come preferisco no ? perciò anche investendolo in cripto? e tu (stato) vuoi farmi pagare anche su questo secondo giro di soldi ?  
Io non lo trovo giusto, oppure se vuoi farlo dammi qualcosa in cambio (e torno alla risposta che ho dato prima parlando di "garanzie").


Io non ho ancora guardato le "novità" del sistema americano, ma proporre tassazione per ogni scoreggia in campo crypto è avidità. Una tassazione onesta dovrebbe tassare esclusivamente quando si passa in FIAT, non per ogni operazione su un sistema che in linea teorica dovrebbe essere più o meno anonimo.

Poni l'accento sulla possibilità di essere anonimo ma non è lì il punto.
Perché se fosse questo il punto cosa potremmo dedurne? che una cripto non anonima la dobbiamo tassare perché "tanto non è anonima" mentre una anonima no perché il fatto che è anonima la rende " non rintracciabile"?
Non vedo come si sposi questo concetto con il tema di servizi che citavi prima.
Se devo pagare perché lo stato mi da un servizio allora devo farlo anche se la cripto è anonima, no ? il punto  invece è: io pago se tu mi dai un servizio, ma quale servizio mi dai - tu stato - per le cripto ?


Vabbè ma cosa c'entra avere o meno un lavoro? C'è anche chi da disoccupato si è fatto i soldi con le crypto.
Ed è già un concetto presente nel sistema di tassazione: redditi e fonti di reddito vanno tassati.

Sull'anonimità: prima di tutto mi domando la fattibilità di tutto il sistema.
E' estremamente invasivo per come viene spiegato dall'OP.
Per ogni operazione finanziaria che per noi è una cazzatina (tipo comprare LTC, vendo, faccio qualche BTC di guadagno, poi compro BCH etc) bisogna calcolare la plusvalenza.
Per semplicità usiamo l'intero.
Da BTC a LTC, da 1 passo a 1,20. Quindi loro vogliono il 26% di quello 0,20. Come glieli mando?
Devo vendere BTC, passare in FIAT e bonificarglielo?
Oppure per ogni operazione si aggiunge semplicemente sul conto "irpef" americano e a fine anno mi arriva una botta mostruosa da pagare, con i soldi FIAT che ho (senza aver venduto BTC per bonificarmeli)?
Oppure ancora questa gente pretende di mettere mano direttamente negli exchange e gli exchange detraggono direttamente come fa la banca per operazioni finanziarie in plusvalenza?

L'anonimità in questo caso, sott'intende che se davvero gli exchange con documenti e cazzi vari cominceranno a rompere i coglioni in tal senso, si finirà in exchange ancora più decentralizzati e anonimi. E' una guerra che il legislatore non può vincere.
E questo aggrava di più le cose, perché come io potrei giocare in crypto per comprarmi la reggia di Caserta un giorno, c'è anche chi ci spaccia la droga a usare questi canali (e altre operazioni illecite).

Ecco perché dico che forse è meglio se si limitano a rompere le palle quando si usano servizi che passano per denaro FIAT o quando si passa in FIAT sul conto corrente.