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Il panic selling e la bugia del mercato decentralizzato
by
Speculatoross
on 13/02/2018, 15:24:27 UTC
⭐ Merited by babo (1)
Condivido con voi un ragionamento, forse ai confini tra utopico e filosofico, ma che penso possa dare qualche spunto interessante dato che per me ovviamente ha una sua logica di fondo:)


Il prezzo del bitcoin come sappiamo è influenzato da molti fattori, notizie positive sulla tecnologia, diffusione e volumi di scambio, fud, dibattito valore intrinseco, tentativi di tassazione o regolamentazione da parte dei governi...decine di fattori e nessuno è in grado di prevedere le variazioni che porteranno.

Nella sostanza però, il prezzo del bitcoin è determinato dall'unica legge economica base della domanda e dell'offerta.
In relazione a quanto i possessori di bitcoin sono disposti ad accettare per vendere, e a quanto la controparte è disposta a pagare per comprare; il valore medio di tutti gli scambi che avvengono nel momento x determina il prezzo del bitcoin al momento x, e questo è l'unico fattore che di fatto determina quale sarà quel prezzo


Ora, consapevoli di questo, proviamo a trarne questa conseguenza:
--> non guidato da motivi speculativi (*nè da emozioni, vedi in seguito) e fiducioso dei benefici della tecnologia e del progetto bitcoin, possiamo assumere che un possessore di bitcoin non avrebbe nessun vantaggio a "svendere" i propri bitcoin per "rifugiarsi" in una valuta fiat.

Si può assumere infatti che il meccanismo (*emotivo) del panic selling, determinato dai fattori accennati nel primo paragrafo qui sopra, sia l'unico motivo per il quale ad oggi anche solo esista un'offerta di bitcoin nel mercato, soprattutto se un'offerta a prezzi sempre minori.


Arrivo a questo assunto perchè nella mia testa dato un prezzo del bitcoin determinato esclusivamente da domanda ed offerta, considero una mezza verità definire il mercato "decentralizzato", ovvero mercato senza un ente centrale che stabilisce a priori il prezzo.

L'altro modo di vedere le cose può essere il seguente: la massa è in grado di ragionare da singolo individuo (teoria dei giochi, bene superiore-collettivo), il mercato è suddiviso tra individuo A, offerta, possessore di bitcoin, e individuo B, domanda, non ha bitcoin o vuole comprarne ancora.
Il mercato è di fatto centralizzato, questi due individui decidono quale sia il prezzo dei bitcoin in base a ciò che reputano conveniente per entrambi

A) All'inizio l'offerta vince, poichè il bene è prima di tutto raro, dimostrazione di ciò è il semplice fatto che esista una domanda. Quindi l'offerta setta inizialmente il prezzo.
B) Il prezzo non può crescere oltre un determinato valore, giunto il quale non sarà più conveniente per B manifestare un desiderio di acquistare il bene bitcoin. "A" non può essere troppo avido, pena l'annullarsi della domanda.
C) Si raggiungerà dunque un prezzo equilibrio, che gli scambi e le manifestazioni d'interesse precedenti hanno confermato essere quel prezzo conveniente per entrambi, al quale A e B inizieranno a scambiare il bitcoin tra loro, in cambio di altri beni



Ritornando velocemente dall'esempio alla realtà.... deduciamo che chi ad oggi possiede i bitcoin può (potrebbe) deciderne il prezzo.
Riassumendo infatti in maniera (banale e molto stupida?) quanto scritto fin qui:
- Tutti i sell order impostati (es) a 15.000$, e solo a questo valore.
- Per due mesi.
- Se c'è ancora domanda spostiamo a 20.000$.
- Per due mesi.
- Repeat
- "Ad un certo punto" il gioco si ferma e si raggiunge un'equilibrio (esempio a caso 50.000%)
- Il prezzo di un bitcoin è 50.000$ perchè la gente ha deciso che va bene per tutti scambiarlo a quel prezzo
- Il bitcoin viene speso e scambiato al cambio 1BTC/50.000USD



So che è tutto ipotetico e la realtà non funziona così, meno economia e più psicologia umana...... però il ragionamento per me fila:)
E l'unica cosa che nei fatti contraddice quanto ho scritto sopra è la paura delle persone, che determina desiderio di "liberarsi" (svendere) dei bitcoin, e il meccanismo del panic selling.

Ma per come la vedo io a questo punto, se la massa ragionasse da individuo come qui sopra, e tutti fossero consapevoli di questo ragionamento, non avrebbe senso nessuna linea discendente nel grafico del prezzo bitcoin:)



Commenti?
Qualche cazzata che ho scritto che qualcuno vuole correggere?


PS: penso un modo per valutare quanto il mio esempio disti dalla realtà sarebbe determinare quanti tra quelli che "fanno parte"
dell'individuo A (i possessori di btc) ritengono di possedere una moneta e quanti invece hanno comprato bitcoin per soli motivi speculativi (no guadagno, limitare perdite, panic selling), ove questo fosse mai possibile