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Re: Il treno passa e noi chiacchieriamo
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Axl11
on 09/03/2018, 16:41:00 UTC
Tutti che cercano un socio, tutti che hanno qualche idea rivoluzionaria, pochi che vogliono seriamente mettersi in gioco.

Purtroppo, le nostre parole non sono fatti, altrimenti come Italiani saremmo probabilmente tra i primi per innovazione e tante altre cose.

Concedetemi una premessa.

Negli ultimi 5 anni mi sono dedicato, con parecchi periodi di sconforto a dire il vero, a fare e a collaborare in diversi progetti di startup.

La mia esperienza è tutta tra il business e il marketing. Ora ho 34 anni, faccio business online da quando ne avevo 20 e ho anche lavorato per aziende Fortune 500.

In italia il treno delle startup come ce l'hanno venduto è passato. Quello che scarseggiava era anche qui, più che l'ecosistema come continuano a dire, la meritocrazia. Troppi teams e progetti finanziati con soldi pubblici o pseudo-privati che dire incompetenti e includenti è un complimento.

Speravo nel crowdfunding, perchè, passatemi la parola, più "meritocratico". Un progetto arriva diritto al target che sceglie di premiarlo o meno. Progetti troppo "locali" hanno fallito anche qui.

Ora il treno è quello della blockchain e in generale progetti ICO related. Che vogliamo fare? Lo prendiamo questo treno o mentre gli altri fanno i fatti, noi come sempre chiacchieriamo?

Ci sono diversi settori che potrebbero essere innovati e in cui ancora la blockchain non è arrivata, ma non starò qui a parlarvi delle mie idee e degli ambiti di applicabilità.

Mi rivolgo a voi! Se avete qualche progetto serio, voi siete delle persone serie e volete lavorarci seriamente, facciamolo insieme. Io ci sono. Facciamo sistema.

Le ICO "vendono" bene, vendono perfino progetti che non stanno né in piedi e né in terra, per questo non sprechiamo l'ennesima occasione.


Sono d'accordo ma credo che l'approccio da startup americana in Italia non funzioni.
Troppa burocrazia, finanziamenti pubblici pilotati, ci sono pochi mezzi per emergere per le persone che non possono permettersi di fare impresa con i soldi di famiglia.
Per quanto riguarda il crowdfunding è un bellissimo concetto ma in Italia c'è poca cultura di questo tipo (specie a livello locale come dici tu).

Per quanto riguarda le ICO sono un bellissimo strumento ma non facciamo passare l'idea che basta un'idea spicciola per vendere bene.
Una ICO per avere successo ha bisogno di un team preparato, ha bisogno di diverse figure che ne curino tutti gli aspetti in maniera dettagliata altrimenti le persone non le convinci.
Basti pensare che se solo si vuole lanciare una pre-sale si ha bisogno di un programmatore, un visual designer, un copywriter (deve conoscere il mondo blockchain), un social marketer e tanti advisor chi più ne ha più ne metta, ah dimenticavo ci vuole anche un legale (che in questo momento di confusione legislativa è fondamentale) e questa lista fa riferimento solo ad una pre-sale senza contare il reale sviluppo del progetto che si vuole creare.

Altra cosa importante, non facciamo passare l'idea che non ci sono leggi e regolamentazioni e che è tutto free! Se ci si vuole rivolgere a mercati importanti come USA e Russia le regole ci sono eccome, perfino la legge italiana ha iniziato a muovere i primi passi, quindi per me il treno è già partito.

Nonostante tutto anche io continuo a crederci, ho le mie idee e mi piacerebbe metterle in pratica ma da studente con pochi soldi da investire in un paese come l'Italia la vedo dura!



Io nemmeno ci vivo in Italia e quello che mi fa più rabbia e sentire parlare solo di Italia! Quando penso a un progetto, all'Italia nemmeno ci penso, partirebbe già moribondo.

Le difficoltà ci sono dovunque, ma in altri posti la propensione al rischio, la capacità di trovarsi e lavorare insieme, quella di portare soluzioni e non lamentarsi solo di problemi è maggiore.

Un progetto serio con un team solido e skillato ha le stesse probabilità di successo indipendentemente che sia italiano, inglese, americano o cinese.

Ovvio che un'idea non basta, serve lavoro e il volere mettersi in gioco sapendo che quel lavoro non produrrà di sicuro i frutti sperati.

Oggi il Mondo, grazie a internet e a community come queste è globale. Peccato che si pensi ancora in modo troppo "provinciale".