Ho capito, mi viene in mente:
- mettere uno sniffer di rete per capire se il software broadcasta le tx prima di crashare
- se le conserva in qualche cache e poi se ne accorge quando riparte o "quando gli pare"
1. Sì picchio, il mio "sniffer" era un check sul loro block explorer. Certo, avessi saputo che anche quello era fallato avrei fatto altro.1.
Ora, la domanda da porsi è: sono responsabile per non aver previsto bug e malfunzionamenti dei loro software?
A me sembra un po' eccessivo.
2. Questo ancora non l'ha capito nessuno, me compreso.
Hai contattato gli utenti cha hanno ricevuto il doppio (o triplo?) rimborso chiedendo la restituzione? Qualcuno onesto esiste ancora che ha restituito il "regalo"?
Non ho le risorse per testare il server ma seguo con interesse l'evolversi della cosa.
Premessa, noi abbiamo consegnato alla postale la lista di tutte le TX non autorizzate in uscita (gli abbiamo dato l'intero database e un pannello di controllo che sono andato personalmente a configurargli in commissariato con sezione ad hoc dove ci sono tutte le tx non autorizzate).
Quindi, noi e chi fa le indagini sa benissimo a quali utenti sono arrivate le TX.
Il punto è: alcuni hanno "usufruito" del bug in buona fede. Diciamo buona fede... Se per buonafede possiamo intendere anche stare zitti quando si riceve soldi extra.
Altri, hanno palesemente tartassato il nodo di depositi al fine di farlo crashare per riprodurre il bug e sfruttarlo.
Noi abbiamo suggerito di concentrare le indagini su questi ultimi (che da soli hanno rubato tipo il 90% del tutto).
Sta poi alla postale però decidere come agire e contro chi.