Un buon articolo di sunto della situazione generale ... il problema infatti è come dice anche il dott. Capaccioli secondo me prima di tassare qualcosa bisogna correttamente inquadrare appunto cosa sia effettivamente quella cosa da tassare ... ancora secondo me ci sta tanto lavoro da fare .. le istituzioni almeno iniziano ad aprirsi e questo è già positivo

Per quest'anno la vedo ancora difficile; basta vedere a cosa hanno detto/combinato nel G20 appena concluso. Tutti si aspettano chissà cosa ma alla fine ne sono usciti con l'ennesimo nulla di fatto....e come sempre ogni stato fa le sue regole.
Credo che non si arriverà a una soluzione unica per l'unione europea non prima del 2020; nel mezzo ci saranno solo regolette di singoli stati, più o meno favorevoli.
Per i commercialisti, se chiedi a 100 di loro avrai 100 risposte differenti, ma tutti più o meno ti diranno di pagare le tasse ( e lo fanno per evitare rogne in futuro); chi dirà il 26% chi altro
ma è quasi impossibile trovare qualcuno che dirà di non pagare nulla o ti suggerisca un percorso alternativo.
Ovvio che ti dicano cosi, non è per evitare rogne ma perché non è detto che non ci sia da pagare niente. Solo in un caso potrei dire che non c'è da pagare nulla, ovvero se hai comprato in una data x tot bitcoin e li hai rivenduti in una data y. Fine. Questo è l'unico caso in cui secondo me non ci sono problemi facendo riferimento alla risoluzione solita dei 51k.
Tutti gli altri casi non sono assolutamente pacifici e soprattutto sono casi totalmente differenti.
Premetto che non sono un commercialista, ma questa è esattamente la conclusione a cui sono giunto anch'io informandomi qua e là e riflettendo.
Se uno compra bitcoin (o qualunque altra criptovaluta) in una "data x", li holda senza farci nulla (indifferentemente se la tenga su exchange o wallet) e poi la rivenda in una "data y", allora, fino alla soglia di 51.000, credo si possa considerare esente da tassazione, in base a quanto indicato dalla risoluzione 72 del 2006, perchè priva di finalità speculativa.
Ma se questi bitcoin vengono rivenduti per acquistare un'altra cripto, poi un'altra ancora e così via, fino al cash out finale in FIAT (cioè si fa trading, è indifferente che sia giornaliero, settimanale, mensile o pinco pallino)... anche se sono tutte operazioni a pronti, si può forse dire che non ci sia finalità speculativa?
Secondo me, quindi, aparte il primo e limitato caso, in qualunque altro, il 26% di capital gain andrà pagato sempre su qualunque cifra, certo quando si fa il cash out in euro chiaramente, sia che li si tenga su exchange che bonificandoli alla propria banca. Anzi, mi risulta anche che tenendo euro su un exchange sopra i 15.000, è necessario poi anche compilare il riquadro RW per il monitoraggio fiscale (chiaramente se exchange estero, ma tanto in italia aparte The Rock non ne abbiamo).
Dite pure se qualcuno ha opinioni differenti.