Non capisco, fondamentalmente, quali problemi vi facciate: le regole sono le medesime da oltre 40 anni e vorrei farvi notare che alla fine della fiera i mercati oltre oceano vario (vedere la corea del sud) sempre più spesso iniziano a sottoscrivere regole che somigliano a quelle europee e nella fattispecie rischiano di diventare ben più restrittive di quelle italiane.
in buona sostanza, muovere un capitale dell'equivalente di 50.000 euro a settimana (ad averne di questi "problemi") è l'unico dato che può portare ad una relativa tassazione. Tassazione che "patrimonio" a parte, per ora viene intravisto e leggittimato come scambio di valuta estera.
Dire che il mercato italiano "non permette" è il primo passo per "non permettergli" di diventare concorrenziale. Le vie ci sono proprio perché a livello burocratico vi è poco e nulla, a maggior ragione quindi bisogna imporsi e "dettare le regole" prima ancora che "chi non ne capisce niente" decreti delle regole restrittive per comprovata ignoranza.
Come già mostrato da qualcuno gli exchange made in italy esistono, l'agenzia delle entrate sembra attualmente non portare troppe rogne. E come mi ripeto sempre, prima della "fiducia" ci dev'essere la vera volontà... altrimenti il pessimismo ed il fastidio diverranno legge.
Saluti
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