Interpello di enorme interesse, perchè dettagliato e soprattutto molto più chiaro e concreto di quelli precedenti sul da farsi.
Io ne ricavo quanto segue (datemi la vostra opinione):
1. La nostra Agenzia delle Entrate dunque ribadisce che le criptovalute da noi sono assimilabili a valuta estera. Questo in contrasto alla linea dell'Unione Europea, ma tant'è, per chi vive in Italia, è a loro che bisogna fare affidamento. Questo ha importanti conseguenze.
Concordo nel ritenere questa risposta di grande interesse.
Tuttavia uno dei presupposti sui quali viene costruita la risposta è proprio l'interpretazione che sta dando l'AdE per assimilare le cripto a valuta estera, cosa che contrasta apertamente con la linea dell'UE.
Nella pagina del Sole di oggi c'erano due articoli che praticamente dicevano due cose opposte...... tant'è che nel canale TG è stata subito fatta notare la dissonanza.
Alla luce di questo mi domando: davvero l'AdE può fregarsene della linea che sta dandosi la UE? perché se così non fosse la quasi totalità della risposta data all'interpello non avrebbe più base solida.
Chiaro e corretto anche secondo me..non si può regolamentare a livello nazionale, se no nascono questi conflitti che dici.
Poi c'è un'altra cosa che non capisco.....come si fa a dire che un wallet è all'estero?
Allora se hai dei bit su un exchange, magari li si può indicare lo stato dove a sede l'azienda e ci sta, ma quelli nel proprio wallet...quelli sono personali, puoi anche avere
le chiavi in un bunker in Svizzera, ma sempre con te in Italia sono i tuoi bit e sono con te anche quando vai in ferie ovunque nel mondo.
E qui mi sembra che qualcosa avevamo già scritto in merito...ma se vado all'estero con il mio wallet nel cell cosa faccio al confine?..mi fermo e gli dichiaro i miei bit?