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Re: BITCOIN PUMP!
by
Paolo.Demidov
on 18/10/2018, 19:11:33 UTC

Sottotraccia...


Bruno Degiovanni, incalzato dai giornalisti presenti, ha poi parlato dei piani futuri su temi come la blockchain.
Il tema è sotto la lente di ingrandimento e c'è già in Mastercard un gruppo di lavoro dedicato esclusivamente a esso. Due sono gli ambiti di utilizzo: un è quello delle cripto-valute e l'altro quelli degli smart contract. Il primo è ben lontano da essere realmente utilizzabile. La causa sono i tempi di verifica, al momento Mastercard gestisce migliaia operazioni al secondo, ma soprattutto i costi energetici: la pura elettricità utilizzata per la validazione delle transazioni al momento rende la tecnologia troppo costosa su larghissima scala.
Molto più interessante invece il tema degli smart contract, dove vedremo novità in un futuro più prossimo.


https://pro.hwupgrade.it/news/scienza-tecnologia/mastercard-basta-numeri-di-carta-di-credito-e-password_78438.html

Mi sembra che Bruno abbia le idee un pò confuse. Secondo me è' molto più probabile che vedremo in un futuro prossimo una drastica riduzione dei tempi di verifica delle transazioni (tramite Segwit, Schnorr, LN, le sidechain 3 dei quali peraltro  già attivi ) che una adozione su larga scala degli smart contract, anche se al di là della buzzword bisogna capire cosa intende per sc (anche LN usa smart contract).
Il "costo" energetico poi non è un costo economico visto che è compensato da ricavi e che nessun miner lo fa per beneficenza. Si potrebbe argomentare che sia un costo ambientale ma ce ne sarebbe da discutere e comunque non mi è chiaro in che modo questo costo stia rallentando l'adozione di una tecnologia.

Non ho idea di chi sia Bruno Digiovanni...

Costo energetico e costo hardware se uno non è estremamente attento... non sono sempre compensati adeguatamente dai ricavi.
Almeno  così si legge spesso.

È evidente che non sono costi irrisori o trascurabili.

Per essere competitivi occorrono impianti di una certa consistenza, non alla portata di tutti.
Almeno per quel che posso comprendere.
Si leggeva su queste pagine che il baricentro del mining è spostato molto ad oriente... molto probabilmente per un fatto di costi.
A parte hardware e costi di energia ( "bolletta" o impiantistica per crearla ), anche per costi di personale che se anche non è personale dipendente in Cina e limitrofi costa meno.

L'adozione più che rallentata mi sembra non partita...
adozione in senso di circolazione come moneta.
Tutto gira solo dietro al trading... e anche i passi che si stanno prospettando ETF, Bakkt, Fidelity... sono tutti su questo filone.

Sarebbe stato più dirompente qualcosa tipo... buste paga in Bitcoin, mi sembra invece che la gran parte degli utenti sia alla ricerca della novella magica... "when Lambo ?".


Ma la notizia interessante che volevo evidenziare, appunto sottotraccia, era solo che Mastercard aveva un team di studio sulla blockchain.