La sicurezza 100% non esiste (in nessun campo), anche quando generi una chiave privata esiste sempre una pur remotissima probabilità che qualcun altro sia in grado di generare la tua stessa chiave e quindi possa rubarti i bitcoin. Però questa probabilità, così come quella di un attacco 51%, può essere stimata con precisione, ed essendo molto molto bassa uno può ragionevolmente approssimarla a 0%. Diciamo che in questo caso ci si "fida della matematica".
Probabilmente non mi sono espresso bene prima a proposito del 51%.
Intendevo dire che oggi - come sai - le 5-6 aziende top si spartiscono le maggiori quote di HP. Siamo ragionevolmente tranquilli su questo perché "pensiamo" (cioè non abbiamo elementi per credere il contrario) che siano aziende diverse, ma in realtà come potresti avere certezza di ciò?
Due o tre di queste aziende potrebbero far capo allo stesso titolare e se questo volesse nascondersi probabilmente noi non lo sapremmo mai. Ma così facendo magari lui potrebbe superare la soglia del 51%.....
Questo sarebbe un rischio enorme, ma nessuno oggi se ne preoccupa seriamente. In questo senso dicevo che non esiste oggi un sistema completamente trustless: almeno di questi aspetti ti devi "fidare".
Con bitcoin se tu sbagli a mettere l'indirizzo di destinazione, esempio stupido, hai perso i soldi. Magari hai fatto un copia e incolla sbagliato, magari hai preso un piccolo virus che ti cambia senza accorgertene l'indirizzo, magari cancelli inavvertitamente il file wallet.dat con tutte le tue chiavi, magari importi una chiave privata da un paper wallet, spendi solo una parte di quei bitcoin, e perdi tutto il resto, perché non hai capito come funziona il meccanismo di gestione degli indirizzi del resto, magari sbagli uno o due zeri nell'impostazione delle fee ...
Non bisogna essere dei super esperti per non commettere questo tipo di errori, ma secondo me la maggior parte delle persone rischierebbe di farli, e forse è bene che finché non si è un po' sicuri su questo fronte ci si affidi a terzi oppure (come consiglio io) si investa solo una piccola cifra.
Ma prima di usare veramente Bitcoin per il suo scopo principale ci vuole tempo e studio, e questo fatto crea inevitabilmente una discriminazione.
E' vero quel che dici però va anche detto che si stanno facendo discreti passi in questa direzione cioè nell'aumentare la facilità d'uso e diminuire la possibilità di errori.
Posso portarti l'esempio di Iota (che seguo abbastanza): fino a pochi mesi fa c'era solo un wallet molto spartano che consentiva di generare indirizzi e spendere o ricevere Iota.
Nella sua semplicità non offriva però alcun aiuto per cui lasciava scoperta una modalità operativa che è sempre stata un punto debole di Iota, ovvero la possibilità di spendere più di una volta da uno stesso indirizzo (se lo fai scopri man mano parti della chiave privata, cosa ovviamente pericolosissima).
Questo è un problema che solo chi segue la moneta può conoscere e quindi sarebbe stato un forte ostacolo verso l'adozione di massa. Da un mese è però stato rilasciato un nuovo wallet che supera questo punto debole e si preoccupa lui di evitare queste situazioni di duplice spesa da un indirizzo (ovviamente mandando verso un altro indirizzo ciò che resta sul primo indirizzo ogni volta che spendi qualcosa).
Questo è stato un passo verso una migliore usabilità soprattutto pensando a chi non abbia alcuna conoscenza tecnica.
E' un esempio stupido se vuoi (anche perché Iota non nasce come moneta da spendere nell'uso quotidiano) ma dimostra che si può lavorare per migliorare la facilità e la sicurezza di utilizzo.