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Board Discussioni avanzate e sviluppo
Re: Visioni di bitcoin
by
arulbero
on 07/12/2018, 18:18:14 UTC
Il problema semmai è che i nostri connazionali si sentono tranquilli a conservare i loro risparmi sui conti  di quegli stessi istituti così severamente esposti verso lo Stato più indebitato al mondo, almeno in rapporto alle proprie possibilità. Esponendo al tempo stesso quei risparmi alle avide manine dello Stato medesimo, qualora quest'ultimo si trovasse spalle al muro. Capisco l'inflazione bassa  , ma mi sembra un comportamento da soggetti incredibilmente propensi al rischio, qualcosa che non dovrebbe essere prerogativa di famiglie e imprese, i  proprietari di quel risparmio. In questo caso propendo più per la tesi di una sottovalutazione del problema.

Penso che in questo caso giochi un ruolo importante il "too big to fail", ovvero la sensazione (magari sbagliata) che molti hanno che l'Italia non possa fallire perchè troppo importante nell'area euro anche per gli altri Paesi. Analogamente c'è la sensazione inoltre che le banche in Italia (almeno le più grandi) non possano essere lasciate fallire così senza aiuti di Stato e che quindi una certa garanzia dei nostri risparmi ci sia comunque.

Buttandola sul piano psicologico, penso che le persone siano naturalmente programmate per evitare di prendere troppo sul serio le ipotesi peggiori, per esempio quando mi metto alla guida non penso che sto aumentando il rischio di morire a causa di un incidente, e così vale nell'ambito economico, è molto dura prendere sul serio l'ipotesi di un fallimento del proprio Stato, e poichè la maggior parte comunque non saprebbe come affrontare questo pensiero con azioni efficaci di investimenti alternativi, semplicemente non ci pensa e vive meglio (finchè le cose vanno bene).

Chi entra nel sistema Bitcoin viceversa si abitua a pensare agli scenari estremi, a sistemi di pagamento alternativi, a monete alternative senza banche centrali, a banche e Stati che falliscono, magari addirittura alla possibilità di nuovi modelli socio-economico di sviluppo alternativi a quello attuale.

In Bitcoin le probabilità minime, come ad esempio quelle di un 51% attack, sono valutate e "apprezzate" continuamente, non ignorate. E' un diverso modo di stare al mondo, più consapevole.


Gli USA pagano 400 miliardi all’anno di interessi sul debito pubblico, con tassi bassissimi. Per quanto tempo la FED potrà continuare a stampare denaro per tenere artificiosamente bassi quei tassi? E per quanto potrà farlo senza che l’inflazione riparta e sfugga di mano? E se ci fosse un evento economico non prevedibile e non ponderabile (uno shock energetico, una guerra...)

La Banca Centrale del Giappone ha asset nel proprio stato patrimoniale superiori al PIL del Giappone. Il che equivale a dire che,al fine di stimolare ( il termine giusto sarebbe drogare) l’economia, ha comprato negli anni, titoli per un valore superiore all’economia che intendeva stiomolare. Roba che devi fermarti e riflettere per qualche secondo solo per disegnarla nella mente una cosa del genere, perché la parte razionale del tuo cervello la rifiuta. E’, razionalmemte, qualcosa di sostenibile?

E’ più probabile che una nuova forma decentralizzata, pseudonima, non confiscabile di valore conquisti parte del mercato offshore o della quota di mercato dell’oro o è più probabile che la situazione debitoria del Giappone o degli USA diventi insostenibile?  

A proposito del Giappone, un breve confronto tra il nostro debito e quello giapponese:
https://www.youtube.com/watch?v=bAEktu-n24I

in pratica le tasse in Giappone sono solo circa il 30% del pil annuo, da noi il 42% del pil (pil tra l'alto virtuale, perchè noi consideriamo il pil tassato + un pil sommerso stimato dall'Istat), quindi noi paghiamo tasse altissime e non abbiamo sostanzialmente più margine per chiudere il deficit annuo a differenza dei giapponesi che potrebbero aumentare un po' le tasse, per questo noi paghiamo più interessi sul nostro debito rispetto ai Giapponesi.