Il NY Times se ne è uscito con un articolo (
https://www.nytimes.com/2019/02/28/technology/cryptocurrency-facebook-telegram.html) che riprende una precedente anticipazione di Bloomberg riguardo alla nuova criptovaluta su cui starebbe lavorando Facebook (usabile quindi anche su Instagram e Whattsapp che fanno parte della stessa famiglia)
Questo articolo è interamente basato su rumors quindi niente di certo, ma data l'autorevolezza della fonte possiamo discuterne anche perchè contiene delle anticipazione assolutamente clamorose come il fatto che Facebook sia in trattativa con alcuni exchanges per "listare" i futuri FBcoin sulle loro piattaforme.
Su altri forum questo progetto di FB viene accostato a quello di JPMorgan, in realtà sono due cose molto diverse: quello della banca americana, a quanto ne sappiamo, sarà solo un mezzo per trasferire valore su blockchain ma non sarà possibile holdare JPMcoin su un wallet.
Se Alice vorrà mandare 1000 dollari a Bob, JPM creerà 1000 JPMcoin (tenuti pari al dollaro nel loro valore) e li spedirà sul conto di Bob distruggendoli all'arrivo e riconvertendoli in dollari.
I JPMcoin "vivranno" solo per il tempo necessario al trasferimento di denaro.
(Non si capisce perchè serva una blockchain per fare tutto questo quando un database sarebbe più che sufficiente, soprattutto se Alice e Bob sono clienti della stessa banca, ma questo è un altro discorso).
I FBcoin invece saranno, in base a quanto scritto nell'articolo, delle vere criptovalute che gli utenti potranno tenere e scambiare nelle app di messaggistica e all'interno di Facebook, presumo con un wallet integrato nel social network.
E saranno anch'essi delle stablecoin che però, a differenza di JPMcoin, saranno matenuti pari non con il solo dollaro ma con un paniere di valute tradizionali (euro e yen?) in proporzioni presumo fisse stabilite da Facebook stessa.
Tutto questo mi suscita una serie di riflessioni:
1)Un problema gigantesco in termini di regolamentazione.
Se un'azienda qualsiasi si mette ad "emettere valuta" quella emissione, in base ai pareri della SEC dopo tutto il casino delle ICO, deve essere considerata come emissione di securities e sottostare quindi alla rigida normativa in materia.
Se poi quella cripto è garantita pari alle riserve fiat che FB stessa dichiara di possedere, ci vorrà qualcuno che controlli la copertura di quelle riserve altrimenti potrebbe risorgere il vecchio dubbio di Tether che in realtà l'azienda emettitrice stia lavorando in regime di riserva frazionaria senza garantire adeguata copertura ai FBcoin in esistenza. Chi controlla? Ci saranno degli audit periodici delle riserve di FB?
E se FB dovesse fallire? I conti corrente dove sono depositate le riserve sarebbero probabilmente i primi aggredibili dai creditori (sono riserve liquide), e quindi addio garanzia di redimibilità dei FBcoin.
Per non parlare del fatto che quei FBcoin potranno essere depositati su exchange e quindi uscire dal controllo dell'azienda.
Presumo potranno essere solo exchange regolamentati (tipo Gemini o il futuro Bakkt) e soprattutto nominativi altrimenti sarebbero uno strumento ideale per il riciclaggio vista la parità con le valute fiat.
Il fatto che la parità sia con un paniere di valute fiat poi rende questa cripto non proprio stabile perchè se ad es l'euro varia rispetto al dollaro e le percentuali del paniere restano le stesse, il valore dei fbcoin varia senza che siano intervenuti altri fattori
2)Sempre dando per scontato che la notizia non sia un fake, è la cosa più bullish di breve periodo che io riesca ad immaginare.
2,5
miliardi di potenziali utenti (gli iscritti a FB e servizi associati) che teoricamente possono trasferire l'equivalente di dollari e euro, garantiti da FB, su un exchange e usarli per fare trading di criptovalute.
Uno tsunami di liquidità che potrebbe arrivare sugli exchange, roba da far sembrare la liquidità arrivata con le ICO di due anni fa una goccia nell'oceano.
Ce n'è abbastanza per un bull-run di proporzioni epiche, considerando poi quanto può essere additivo a livello di "droga" il trading di criptovalute.
(parlo di "bullish di breve periodo" perchè chiaramente il successo di una criptovaluta nel lungo periodo dipenderà dal numero di utenti stabili che riuscirà a conquistare, e non dai traders improvvisati)
Ma siamo sicuri che le autorità finanziarie permetteranno tutto questo?
Casalinghe, padri di famiglia e ragazzini in età preadolescenziale che finiscono, senza alcuna conoscenza di trading o di criptovalute, nelle vasche di squali rappresentate dai mercati di trading con la volatilità che li caratterizza?
Cibo per balene e materiale per truffe di ogni tipo.
Anche perchè finirebbero per fare quello che fecero ai tempi delle ICO, comprerebbero in massa la criptovaluta più fashion, più reclamizzata, più "markettara" senza sapere che le criptovalute sono un protocollo e non un prodotto e che ciò che dà valore ad esse sono ben altri parametri.
Aspettiamo di saperne di più perchè per ora è tutto molto poco chiaro.
E direi di non dimenticare anche che nel 2017 per la maggioranza della popolazione mondiale BTC era semplicemente un "qualcosa" di sconosciuto che saliva sempre di valore, ora praticamente tutti sanno che è passato da $20k a $3-4k, la gente ci penserà su 100 volte prima di investire di nuovo perché in casi del genere è sempre più facile ricordare la parte negativa piuttosto che quella positiva. Faccio veramente fatica ad immaginare una nuova fase fomo come quella di un paio di anni fa, mi sembra un evento che difficilmente potrà ripetersi, abbiamo bisogno di un incendio, non di una scintilla per far tornare la gente a fidarsi dei bitcoin. E del mondo cripto direi.
Su questo sono molto meno d'accordo