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Re: BITCOIN PUMP!
by
arulbero
on 04/10/2019, 13:36:46 UTC
L'inflazione non può essere un obiettivo perchè è la più antisociale delle tasse, che agisce in maniera inversa al reddito , colpendo di più chi ha meno.

Chi guadagna 1.000 euro al mese ha una altissima propensione al consumo sul reddito. Se il suo potere di acquisto si riduce del 12.5% in 10 anni (perchè il suo salario non cresce nello stesso modo), è normale che i consumi a livello aggregato ne risentano.

Se invece il suo salario si adegua automaticamente all'inflazione questo crea aspettative nei mercati di crescita dei prezzi che a loro volta generano nuova inflazione.

Non conosco i dati dell'inflazione italiana nel dettaglio (cioè in quali settori c'è stata maggior inflazione e in quali minore), comunque anche i salari in media sono cresciuti (ovviamente con delle differenze).

Infatti in Italia negli ultimi 10 anni il potere d'acquisto degli stipendi è sceso del 2% circa (tenendo conto appunto dell'inflazione):

https://www.ilsole24ore.com/art/stipendi-in-italia-sono-piu-bassi-rispetto-10-anni-fa-ecco-chi-sale-e-chi-scende-europa--AB8Er6hB

Quindi i salari medi si sono quasi adeguati all'inflazione senza generarne di nuova.
In altri Paesi europei come Germania e Francia invece il potere d'acquisto è persino aumentato perché sono economie più solide.


Ma il vero motivo per cui l'inflazione provocata dalla moneta facile ha effetti negativi sui consumi è che essa aumenta l'incertezza sul futuro.
…
Questo vale in situazioni diciamo normali.

Ma quando le politiche monetarie si concentrano tutte nel tentativo di rendere più debole la moneta, scatta un meccanismo psicologico opposto.

Se io so che la BCE sta facendo di tutto per erodere il mio potere di acquisto di domani e indebolire gli euro che ho in tasca, cresce la mia apprensione sulla mia situazione finanziaria futura.

Aumenta la mia percezione di incertezza sul domani.

Sicuramente l'incertezza è uno dei motivi per i quali non si spendono i soldi, ma non è legata per forza all'aspettativa di un'inflazione futura (altrimenti le banche ad esempio non concederebbero mutui trentennali all'1%). Io direi anzi che al momento si sconta un lungo periodo di bassa inflazione, non il contrario.
E la BCE sta tentando di arrivare all'1,8% di inflazione, non chissà dove.

Ci sono invece i seguenti 2 fatti:

- da una parte negli ultimi 5 anni i soldi tenuti fermi hanno perso solo il 3,3% di potere d'acquisto  

- nel contempo sono scomparsi investimenti ritenuti "sicuri" che rendono tanto (i buoni del tesoro rendono pochissimo)

che incentivano moltissimo il risparmio. Soprattutto chi ha pochi soldi, chi gliela fa fare di investirli per guadagnare qualche decina di euro l'anno? Il gioco non vale la candela, quindi rimane liquido con i soldi sempre a disposizione, in attesa magari di qualche opportunità d'investimento con rendimenti migliori dello 0,.. %

Un po' più di inflazione (ho detto un po') spingerebbe inevitabilmente a cercare di difendere il proprio potere d'acquisto, difesa in questo momento apparentemente poco necessaria.


Viceversa se avessi in tasca una moneta che si rivaluta nel tempo, so che domani sarò più ricco di oggi e posso permettermi di spendere di più oggi.

Per usare un esempio estremo: se sapessi di vincere al superenalotto fra 1 anno il mio stile di vita oggi aumenterebbe, probabilmente inizierei a spendere di più o a indebitarmi di più grazie alla maggiore tranquillità sulle mie finanze future.
...
Ma proprio perchè varranno così tanto domani, posso "rubare" un pò della mia ricchezza futura per vivere meglio oggi

Questo è il punto che mi lascia più perplesso. Perché la moneta dovrebbe magicamente rivalutarsi nel tempo? A me sembra quasi nell'ordine naturale delle cose che accada il contrario.

Secondo questa idea, se io oggi ho fornito un prodotto/bene reale alla società attuale in cambio di 100 euro,  tra 50 anni questi stessi 100 euro (tenuti fermi sotto il materasso) dovrebbero permettermi di comprare un numero maggiore di beni/servizi rispetto a quelli che io ho fornito oggi.
Molto probabilmente nel frattempo l'economia sarà migliorata, sarà cresciuta la produttività, ma perché i 100 euro guadagnati 50 anni prima dovrebbero darmi il diritto di godere di quell'aumento di produttività?

Semplificando al massimo,

se con 100 euro mangio oggi per 1 giorno al ristorante,

e invece di spenderli li tengo 100 anni, con una rivalutazione annua del 2% del potere d'acquisto della moneta

mio nipote con quei 100 euro in futuro dovrebbe poter mangiare per 7 giorni al ristorante.

In quale modo il frutto del lavoro di una persona di 100 anni fa può continuare ad aumentare di valore con il passare del tempo? Non dovrebbe essere il contrario?