Io posso parlare della Germania, anche se le leggi sono diverse, qui nessuna location si prende la responsabilitá di ospitare una vending machine (e non atm, la lamassu é un distributore di bitcoins) e un business che non abbia una posizione legale ben definita. Il maggiore ostacolo appunto é sapere SE va pagata l´iva. Tramite la bitcoin foundation germania sto lavorando per mettere su un gruppo di studio interessato alla questione iva, e faremo partire un crowdfunding per pagare la richiesta ufficiale all´ufficio finanziario. Richiesta che va fatta formalmente da un avvocato. richiesta ed eventuale risposta valida solo nel land e non in tutta la repubblica federale.
Questo é uno dei motivi per cui in Germania ne vending machine ne atm ancora non hanno trovato spazio. Quello che é chiaro é che se va pagata l´iva é un business morto in partenza. E´impensabile caricare di un 25-30% ogni acquisto.
La prima Lamassu in Germania al Room77, ha trovato una via "grigia" su come operare. Ufficialmente lavora no profit servendo la comunitá di bitcoiners. Ovvero i seller interessati mandano i bitcoin da vendere al wallett della macchina aggiungendo un codice. poi presentando quel codice alla cassiera del locale possono ritirare i fiat. In questo modo il gestore del locale si libera dalla responsabilitá di fare un business vero e proprio.
Per rispondere alle altre domande lasciate in sospeso: Lamassu non fa contratti di esclusivitá a meno che non acquisti piú di dieci macchine e puoi diventare un distributore, ma in ogni caso nessuna esclusivitá.
Trallaltro chi é attento al tema atm e vending machine sa che Lamassu non é l´unica azienda... ci sono almeno altre tre aziende in US che stanno lavorando alla seconda generazione di vending machine, tutte ad un prezzo inferiore ai 1500$, Local bitcoins ha giá prodotto un prototipo e sará pronta nel breve periodo a prendere gli ordini per il primo batch. Inoltre ci sono giá alcuni progetti opensource e uno é pubblicato su github.
La lamassu é un gran bel case, sicuro e blindato, dentro ci sta un nexus7 e nulla piu´, ma il software é immediato, funziona bene, ed é intuitivo. Veramente un bell´oggetto da avere in un locale e facile da configurare e che rispetta l´anonimato dell´acquirente... niente scansioni biometriche o altri controlli sull´identitá.
Aggiungo inoltre che la versione del software attuale NON permette di impostare un limite PER transazione, bensi´un tetto giornaliero di cash-in o di btc venduti. Se inoltre fosse stata implementato questo altro limite in ogni caso non potrebbe avere valenza legale, come un controllo biometrico. Come tutti sappiamo basta farsi N wallet o stampare mille qr code diversi per aggirare questo limite.
Faccio i miei auguri a gravilo per l´impresa, chi mette per primo queste macchine ha un grosso carico di responsabilá addosso, e non basta dire "ma guarda i limiti si aggirano anche col fiat" "si puó riciclare denaro anche con fiat" "si possono comprare droghe anche con fiat". Non funziona cosi´. Se vogliono reprimere questo mercato é molto semplice se non si opera nella legalitá.
Sarebbe interessante aprire questo tema dell´iva si/no nella community italiana e penso che le varie foundations nazionali dovrebbero aiutare in questo processo la community come sta succedendo in Germania, perché non é un tema che interessa solo chi fa business con gli atm, bensi´miners ed exchangers ne sono interessati. Le tasse possono essere non pagate finché si opera solo con cryptocurrencies. Ma qualsiasi servizio che opera con fiat deve mettersi al riparo. (bitcoin.de per esempio ha da parte un fondo sostanziale per proteggersi da eventuali cambiamenti di legge nel futuro).
Qui in Italia, si può fare un'INTERPELLO all'Agenzia delle Entrate... Ma secondo me sarebbe quasi del tutto scontato che la risposta sarebbe: applicare l'IVA al 22% sui bitcoin distribuiti dalla macchinetta.
La vendita di bitcoin è equiparabile alla prestazione di un servizio (informatico) e come tale va assoggettata ad IVA al 22%