Non facciamo il passo piu' lungo della gamba .. l'interpretazione del TAR e dell'ade ha un "piccolo" problema, presuppone che le valute virtuali siano soggette ad imponibilità ( l'amministrazione finanziaria non puo' sottoporre a controllo investimenti all'estero che non producono reddito imponibile).
Quindi è un casino ... se disponi di controvalore monetario ingente in valute virtuali ti consiglio (a te generico che leggi

) di consultarti con un commercialista, se invece disponi di un controvalore monetario in valute virtuali esiguo (consiglio personalissimo) puoi anche lasciare correre fino a novità sostanziali (un inquadramento giuridico ad hoc)
Edit aggiungo la legge di riferimento a supporto di quello che ho scritto
Le persone fisiche, gli enti non commerciali e le societa' semplici ed equiparate ai sensi dell'articolo 5 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, residenti in Italia che, nel periodo d'imposta, detengono investimenti all'estero ovvero attivita' estere di natura finanziaria,
suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione annuale dei redditi. Sono altresi' tenuti agli obblighi di dichiarazione i soggetti indicati nel precedente periodo che, pur non essendo possessori diretti degli investimenti esteri e delle attivita' estere di natura finanziaria, siano titolari effettivi dell'investimento secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, lettera pp), e dall'articolo 20 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e successive modificazioni.
Ma al di là dell'imponibilità, non c'è comunque in ogni caso la questione dell'antiriciclaggio?
Non si potrebbe domani convertire 1 btc in euro tramite bonifico sul proprio conto corrente se non si è prima dichiarato quel btc (ed eventualmente la sua provenienza, cioè come lo si era acquistato), giusto?