Anch'io da un po' di tempo ho deciso di approfondire questo mondo deFi, ma ci sono ancora una serie di cose che non mi tornano e mi lasciano perplesso. Intanto questa volatilità dei tassi che fai notare, non è soltanto relativa a una certa piattaforma da un giorno all'altro, ma addirittura ci sono differenze anche enormi tra diverse piattaforme in uno stesso momento, come si può ad es. vedere da questa tabella comparativa:
https://loanscan.io/non capisco come questo non comporti delle opportunità di arbitraggio che annullino istantaneamente queste differenze. Quindi quale può essere il motivo? Diversa affidabilità di una piattaforma rispetto all'altra? Differenza nelle fees per invocare i contratti? Mah...
Il motivo principale è quello che ha scritto l'utente ilVeroNico: lo yield farming, la pratica di fornire liquidità alla piattaforma, genera automaticamente l'acquisizione dei token di governance della piattaforma stessa. Token il cui prezzo è salito molto negli ultimi tempi. Quindi vengono seguite logiche slegate dai tassi di rendimento e più riconducibili alla speculazione pura (in questo non siamo molto migliorati dalle ICO). In più credo che gli operatori che prendono a prestito siano principalmente grossi speculatori, basta che uno di questi si sposti da una piattaforma all'altra o da un token all'altro per creare un terremoto sui rendimenti.
Sulle stablecoin poi ci sarebbe un discorso pregresso a parte: concordo sui rischi ben noti di quelle centralizzate tipo TUSD o Tether, ma da qui a considerare affidabili soluzioni come Dai, ce ne passa.
Fin dall'inizio personalmente ero piuttosto scettico sulla possibilità di un token che mantiene la parità con una valuta fiat, tramite altre coin messe a collaterale con alchimie algoritmiche più o meno esoteriche, che ammetto di non aver approfondito più di tanto, ma la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare. Questi meccanismi, per quanto sofisticati, hanno dei limiti intrinseci dati dalla volatilità del sottostante, limiti che si sono già presentati in occasione di crolli repentini causando forti perdite e perfino conseguenti azioni legali:
https://cryptonomist.ch/2020/04/15/una-causa-degli-utenti-della-stablecoin-contro-makerdao/Anche oggi ad es. vedo che la quotazione di Dai ha raggiunto 1,03$:
https://coinmarketcap.com/currencies/multi-collateral-dai/markets/Se c'è uno scostamento del 3% su quella che dovrebbe essere la teorica parità nominale, significa che il meccanismo non sta funzionando tanto bene.
Il motivo per me è sempre lo stesso: semplicemente le quotazioni di un qualunque asset non le fanno gli algoritmi, ma il mercato. E se la pressione del mercato è sbilanciata in una certa direzione, non c'è alchimia che tenga: il prezzo sarà spinto in quella stessa direzione.
Quindi in conclusione condivido la considerazione finale che hai messo in evidenza: mi sembra che questi tassi così allettanti derivino inevitabilmente da una serie di rischi, che non è facile comprendere pienamente, per cui va bene "giocarci" un po', ma non più di quanto ci si possa permettere di perdere.
Dai non è una vera e propria stablecoin nel senso che non garantisce una parità 1:1 con una moneta fiat ma garantisce una bassa volatilità (soft-pegged).
Il meccanismo con cui funziona DAI ricorda un gold standard automatizzato: i DAI sono una moneta (in realtà un titolo di credito) emessa a fronte di un deposito di ETH come collaterale. Il tasso di interesse di questo prestito viene stabilito in base alla domanda/offerta di DAI e può essere modificato per votazione dai possessori del token di governance MKR. Attraverso la variazione del tasso di interesse viene garantita la parità con il dollaro in modo non molto diverso da come il valore del dollaro veniva tenuto stabile durante il gold standard mediante la sua convertibilità in oro.
Il vantaggio rispetto a Tether è che il collaterale a garanzia è depositato in smart contracts pubblici ed è costantemente monitorabile e verificabile da chiunque.
Certo vorrei vedere cosa succederebbe al prezzo di DAI in caso di un crollo verticale di ETH. Ma in fondo è qualcosa già accaduto: durante il tonfo del 12 marzo scorso il prezzo di ETH si è dimezzato in 24 ore e DAI è arrivato a valere 1,06$. Non proprio una stablecoin ma una valuta a bassa volatilità sicuramente si.
Mi preoccupa più la facilità con cui su questi smart contracts circolino miliardi di dollari senza sapere quanto sicuri siano di fronte ad attacchi esterni. Il problema per me è informatico più che monetario.