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Se ad esempio un trader opera nel cambio BTC/USD, ogni volta che realizza una plusvalenza questa è tassabile (ovvio: ammesso che sussistano le condizioni in termini di giacenza).
Per il fisco non fa differenza tra il cambio BTC/USD o il cambio BTC/ADA o BTC/TRON o ETH/LTC o ETH/USDT o quello che volete.
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Ogni volta che leggo queste cose mi cascano le.....
perché davvero il lifo sulle cripto vorrebbe spesso dire rendere ingestibile il corretto conteggio per chi voglia rispettare le regole.
So che ci sono altri stati che impongono regole così complicate (es. USA) ma continuo a sperare che da noi si arrivi a scegliere una via meno complicata.
Come ho già detto altre volte è un problema che per ora non mi pongo visto che non ho mai venduto nulla, tuttavia prima o poi..... perciò seguo con interesse queste discussioni perché danno un'idea di quali siano i possibili inquadramenti.
Tuttavia - come ho detto in passato - personalmente sono convinto che l'Italia non legifererà di sua iniziativa ma attenderà il regolamento che si darà l'UE per poi recepirlo e adeguare la parte fiscale. A questo proposito chiedo: so che da tempo ci sono in corso analisi e se non erro sono anche uscite un paio di bozze. Qualcuno per caso le ha lette? si è fatto un'idea di quale potrebbe essere l'inquadramento generale delle cripto suggerito dall'UE ? so che da esso non potrebbero discendere indicazioni fiscali visto che questo è ancora tema nazionale, tuttavia penso che se dovessero arrivare indicazioni su come inquadrare giuridicamente le cripto gli stati membri non potrebbero più intraprendere strade proprie (valute estere, titoli non rappresentativi di merci, varie ed eventuali), quindi ritengo utile capire quale sia l'indirizzo maturando.
Qualcuno ha notizie ?