Non sono un fiscalista, ma dovrebbe esser così:
oggi:
0% per chi possiede wallet sotto i 51K , il 26% di eventuali plusvalenze per chi vende e in wallet ha >51K di controvalore al 1/1
domani:
26% di eventuali plusvalenze.
In entrambi i casi si possono detrarre le minusvalenze.
Sul fatto che prima o poi definiranno una aliquota "comune" sono senz'altro d'accordo.
Non penso invece che possano consentire di compensare le minus perché nel campo delle cripto sarebbe troppo facile crearle dal nulla.
Esempio pratico: io e te abbiamo 2 Btc ognuno, dichiarati. Quindi se facessimo cash out dovremmo pagare il pizzo. Invece contattiamo tuo cugggggino che è bravo a smanettare con i siti web, e gli facciamo creare l'ennesima scam coin. Spendiamo i ns 2 Btc per prendere quella scam che - naturalmente - dopo due mesi varrà zero.
Risultato:
- noi non abbiamo più (ufficialmente) i ns 2 Btc
- abbiamo in compenso una scam che vale 0 e quindi avremo maturato delle minus da detrarre
- i ns 2 Btc saranno finiti in un nuovo wallet, ovviamente sempre nostro (ma non dichiarato) , che potremo spendere per acquisti "non riconducibili a noi" direttamente in cripto. Oppure li passiamo in un CJ e li usiamo poi senza troppi grattacapi
- a tuo cugggggino diamo la classica mancia per aver fatto il lavoro
Troppo facile, no ?
Le minus nei mercati tradizionali le puoi detrarre perché sono legate a operazioni su mercati che sono sempre "garantite" da soggetti terzi: una banca, un broker, quel che vuoi. Ma con le cripto c'è il far west, e ci sarà anche dopo che avranno regolamentato se pensi a quel che accade su un dex.