Non c'entrano niente le tasse da pagare sulle plusvalenze, si sta parlando di tutt'altra cosa.
Sono d'accordo anche con fillippone e gli altri per quanto riguarda il bisogno di una maggior chiarezza normativa, ma resta il fatto che qualsiasi regolamentazione dev'essere coerente con quanto già in vigore sulle attività finanziarie detenute all'estero, deve rispettare la privacy e soprattutto non esporre il dichiarante a rischi ingiustificati per la propria incolumità.
Alla fine, sempre un rischio devi correre; onestamente ho avuto più timore di precludermi il rientro del capitale in italia (ma anche di poterne dimostrare la provenienza altrove, KYC/AML iniziano a diventare pervasivi ovunque

) piuttosto che il balordo di turno. Tra l'altro, tu non dichiari le cripto possedute nè dove le tieni ma il controvalore in euro; possiamo discutere all'infinito di cruenti scenari di torture medievali ma non ne usciremmo.
Capisco comunque la preoccupazione e non mi sento di dire che sia infondata!
Finché conservo i bonifici verso exchange di quando ho acquistato, non vedo cosa mi si possa contestare riguardo alla provenienza, nel momento in cui decidessi di fare cash-out, pagando la relativa imposta sulla plusvalenza.