Una precisazione che mi sembra importante: l'equiparazione bitcoin=valute estere (ai fini fiscali) è conseguenza di una interpretazione dell'AdE.
Non esiste fonte del diritto primario (legge) che stabilisca questa equivalenza, sebbene, continuo a dire, la vicenda di El Salvador costituisca un importante sostegno a questa tesi.
Da questa interpretazione conseguono 1)l'obbligo di pagare le tasse se la giacenza > 51k 2)l'obbligo di monitoraggio fiscale nel quadro RW.
Ora: le circolari, direttive, interpelli e qualsiasi cosa scriva l'AdE NON sono vincolanti e non costituiscono fonte di diritto. Questo lo ha detto la Corte di Cassazione (in più di un occasione) che, giuridicamente parlando, conta molto di più di un'agenzia ministeriale
https://www.laleggepertutti.it/172265_circolari-dellagenzia-delle-entrate-non-sono-vincolantiVale però il presupposto che il coltello dalla parte del manico ce l'ha l'Agenzia: se ve ne fregate di un suo parere, molto probabilmente l'Agenzia stessa effettuerà un accertamento se rileverà qualcosa di contrario alla sua linea di pensiero. Se continuerete sulle vostre posizioni contrarie, questo accertamento vi porterà (probabilmente) in commissione tributaria dove potrete vincere o perdere.
Rischiare per 1 milione di euro di plusvalenze può valere la pena, per un monitoraggio...? Lascio a voi la scelta.
La distinzione tra depositi giacenti all'estero e bitcoin su wallet personali (che difficilmente possono essere considerati giacenti all'estero) è ineccepibile giuridicamente e tecnicamente ma è contraria a quello che l'AdE ha scritto. Se vale questo concetto non solo non dovreste dichiarare nell'RW i bitcoin su wallet personali ma non dovreste nemmeno considerare le giacenze su wallet personali nel calcolo dei 51k e sarebbe semplicissimo non pagare mai una lira di tasse sulle plusvalenze (vedi qui
https://bitcointalk.org/index.php?topic=25061.msg56129180#msg56129180)
Quindi riassumendo per come la vedo io esistono al momento due strade:
1)Quella di chi non vuole rischiare praticamente nulla facendo esattamente quello che l'AdE ha specificato quindi a)Dichiarare tutto nell' RW
b)Considerare tutto nel calcolo della giacenza dei 51k
c)Pagare il 26% su tutte le plusvalenze realizzate se la giacenza è maggiore di b oppure non pagare nulla se inferiore.
2)Quella di chi vuole correre qualche rischio, non teme un contenzioso considerando che esistono validi presupposti giuridici e tecnici per avere ragione perchè l'interpretazione dell'AdE è fallace sotto innumerevoli aspetti.
Considerate che questi validi presupposti possono anche giustificare un pagamento di 0 euro di tasse di fronte a plusvalenze milionarie (seguendo l'esempio riportato nel mio post sopra) nel qual caso un contenzioso sarebbe del tutto inevitabile
Chi vuole seguire questa strada può tranquillamente omettere nel quadro RW i btc su wallet personali (perchè non sono giacenti all'estero) e non considerare i btc su wallet personali nel calcolo della giacenza, perchè NON SONO depositi.
Mia opinione:
A sostegno del punto 1 ribadisco che la toppa trovata dall'AdE non è male in rapporto a come il fisco italiano tratta di solito i contribuenti e l'equiparazione con le valute estere è molto vantaggiosa per il contribuente sotto molti punti di vista. Per me è SICURO che se arrivasse la legge ad hoc che molti auspicano ci sarebbero meno dubbi sul cosa ma anche meno dubbi sul quanto con relativa supposta gigante ben più salata di quanto prevede l'equazione bitcoin=valuta estera. E di sicuro a quel punto la strada 2 non sarebbe più percorribile.