sì infatti, sarei quasi tentato di fare un interpello e scrivere: "ho un vecchio wallet su un hard disk criptato, ma purtroppo ho perso la password. A distanza di anni non ricordo neanche di preciso quanti bitcoin c'erano. E quindi??"
pongo un altro esempio, magari meno frequente, ma "realistico".
un exchange che ha scammato, dopo anni ha avviato il processo di liquidazione
https://bitcointalk.org/index.php?topic=5364200.0non ho letteralmente idea di cosa ci fosse dentro, non avevo alcun tipo di contabilità o wallet collegati a parte.
ovviamente non le avrei mai indicate prima in un quadro RW sia perchè non ho idea di cosa fosse rimasto, sia perchè nessuno pensa che quanto scammato dagli exchange possa mai essere ridato indietro.
Finito il preambolo, fiscalmente parlando, come dovrei gestire delle shitcoin di cui LETTERALMENTE non immaginavo nemmeno l'esistenza ?
(attenzione qui il giudice in questa sentenza dice che... anche se scamma sono sempre MIE, quindi teoricamente per il futuro è sempre meglio sapere BENE cosa si riceve/detiene) .
Hanno generato una plusvalenza dopo che magari si scambiavano per frazioni di satoshi ed oggi viaggiano a cifre più sostenute?
Quale normativa si applica visto che ovviamente in quegli anni non esisteva il minimo di normativa su bitcoin figuriamoci sulle shitcoin?