no aspetta se io firmo un indirizzo quello inequivocabilmente appartiene a me, se i bitcoin vengono spostati(che poi non vengono spostati va beh) io firmerò il nuovo indirizzo e cosi via, in questo modo attesto sempre che quella quantità di bitcoin è sotto il mio controllo
nella firma c'è il timestamp che dice quando tu possedevi gli indirizzi iniziali che permettevano di avere il controllo di quei bitcoin
"
Appartiene a me"; io dire molto più genericamente, appartiene a chi aveva tutte le credenziali per operare...
I bitcoin su un determinato indirizzo sono controllati dalla chiave privata di tale indirizzo. Eventualmente chi possiede quella chiave privata, possiede anche i bitcoin.
Quindi sono d'accordo, è molto difficile dire chi possieda.
Se io consegno fisicamente la chiave privata a qualcuno, i bitcoin hanno cambiato proprietario o no?
infatti il nuovo proprietario dovrà dimostrarne l'appartenenza con una nuova firma, non vedo il problema, ricordo che sulla firma basta riportare nome e cognome, non vedo come possano esserci dubbi su chi fosse prima il proprietario...
se io firmo un indirizzo quello è senza ombra di dubbio mio, che poi i bitcoin siano andati nelle mani di qualcun'altro perché associati ad una nuova chiave privata, non centra con l'appartenenza dell'indirizzo di origine
Mettiamo l'esempio estremo dell'omicidio, tu hai comprato dei bitcoin 10 anni fa e non li hai mai spostati, o hai fatto anche degli spostamenti,
immaginatela come volete.
Mi consegni tutto quanto occorre per entrare in possesso dei bitcoin e movimentarli, tutti i dettagli, wallet, ecc...
Poi io ti uccido.
Quali elementi ho io, per dire che 10 anni fa non ho fatto quei movimenti ?
come fanno i tuoi eredi a dire che quelli erano i tuoi bitcoin ? immaginando che non siano in possesso dei dati tecnici per avere accesso a quelle criptovalute.
Non è questo però l'esempio che stavi facendo con Amph e al quale mi sono collegato. Oppure se era questo ho capito male io, non so....
Comunque la mia risposta era:
Io ho comprato Btc 10 anni fa e solo oggi li ho venduti.
In questa situazione, fino a "ieri" io potevo dimostrare di essere il "proprietario" di quei Btc, perché se un altro avesse avuto la pk li avrebbe spostati.
Poiché ciò non è avvenuto, ne deduco che posso dimostrare di essere io il proprietario anche a distanza di anni (a patto di non averli movimentati, come già scrivevo).
Non c'è nome-cognome - ovvio - ma
se un terzo avesse conosciuto quella pk mi avrebbe fatto sparire i Btc.
Si tratta di dimostrare in modo certo che una data quantità di criptomoneta è effettivamente di una persona;
che sia stata sempre di quella determinata persona.
Stiamo confondendo molto due fattori, una dimostrazione tecnica, timestamp, la firma... o dimostrazione da un punto di vista legale.
Come mi dimostri che una banconota da € 50 nel tuo portafoglio è la tua e non è la mia ?
solo perché è
al portatore.
Nemmeno se la firmo, posso dire che è la mia, nemmeno se ci faccio un altro segno distintivo, nemmeno se ho 8000 testimoni.
È in tasca tua è tua.
Altrimenti da domani contesto a tutti i passanti di avere in tasca dei soldi miei.
Non si verifica mai una identità in base ad un sistema di password o altro... che ci sia traccia certa di una transazione avvenuta in un dato momento,
questo indubbio, ma non si può associare in maniera certa ad una determinata persona.
È come se io fornisco le mie credenziali di home banking, a qualcuno e quel qualcuno opera,
si dice che sono stato io, solo perché quel conto è associato al mio documento e mio codice fiscale;
solo perché c'è stata una identificazione a monte.
Ma io posso far eseguire chiunque.
A mio rischio e pericolo s'intende.
Tant'è che in alcune operazioni particolari si autorizzano certe transazioni solo in presenza o usando parametri bio-metrici.