Una crisi che pare infinita… ma cominciamo dai tassi di interesse.
USA – la Fed
non taglierà i tassi di interesse. Pil americano +1,6% (le attese erano +2,5%), inflazione a 3,4% (ben sopra quel target 2%).
UE – la BCE siamo
quasi al taglio dei tassi. Pil europeo previsto (per ora) allo 0,x% (Germania bloccata in recessione).
Che segnali abbiamo dal valutario, poi, se non un’ulteriore crisi che sembra essere ovunque. Infatti in questo contesto il
dollaro USD è in caduta libera verso tutte le commodity (non si vive d’aria e solo per fare un esempio tra i tanti, il petrolio lo compri ancora in dollari Usa) (oltre alla “timida” dollarizzazione in atto). E non sto parlando del
banale rapporto con sistemi valutari come EUR o YEN ma di un ben preciso target da incubo: tutte le valute mondiali si stanno deprezzando a causa dell’inflazione e non solo, vds indebitamento, (e di conseguenza anche contro USD). Ecco la grande reazione, la corsa verso l’oro (siamo ai 2400 USD per oncia) e qui nessuno osa parlare di “bolla!”.
Sul fronte alpino (la montagna di debiti pubblici) nessuna novità. Economie in recessione, quindi crollo dei consumi privati e aumento debiti delle aziende (come le ripaghi?). Cosa in concreto possono le bc, le banche centrali? Magheggi alla giapponese o sotterfugi alla cinese o sfrenati americani (europei non pervenuta)?
Ovviamente una decisione sbagliata sui tassi (e non solo, a meno di volere una guerra atomica, la WWIII con ciliegina finale, e mancherebbe poco meno di 6 mesi) avvicina il magic moment del grande mega un reset totale del sistema bancario e finanziario. Ma abbiamo debiti per 100miliardi, un valore di titoli che varrebbero meno della carta straccia (e sono in pancia, negli attivi dei bilanci delle banche!).
Il motore immobile del Governo USA nel suo
grande indebitamento. Alla ricerca di senso nell’acquistare un Treasury Bill americano; perché un senso deve esserci tra debito pubblico e valore delle monete…
Uniamo al discorso le news sulle difficoltà di numerose banche in sofferenza. Tra tutte, un annetto fa circa sui titoloni appariva la Silicon Valley Bank (il più grande fallimento bancario dal 2008). Nessuno ne parla più, ma un articolo sempre valido della Klaros Group
https://www.klaros.com/post/banks-remain-under-pressure (il grafo a metà pagina è in miliardi, non dimentichiamocelo) descrive la situazione delle banche statunitensi a rischio (per la cronaca sono ben 282).
Ritorniamo infine in Giappone e Cina che dal 2023 hanno venduto in maniera ancor più aggressiva i bond Usa e acquistato oro (fisico non la ennesima carta straccia). Così la crisi forse forse è un pochino grave.
Vie di uscite se ne vedono? Teniamoci il bitcoin e speriamo che non si scoperchi il vaso di Pandora. Stop, ho parlato anche troppo oggi!!! Qualcuno mi parli unicamente di bitcoin che è meglio… buon
merit a tutti.