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Re: BITCOIN PUMP!
by
Paolo.Demidov
on 15/02/2025, 13:23:16 UTC
Una cosa interessante è il rapporto tra computer quantistici e bitcoin persi.

Sappiamo tutti che l'informatica quantistica non costituisce una minaccia alla crittografia attuale né a breve, né a medio termine.
Inoltre la soluzione tecnica non pare difficile: consiste nel creare degli address resistenti.

Il problema semmai è legato alla pigrizia umana: quando il problema si presenterà, bisognerà che ogni bitcoiner sposti i propri token nei nuovi indirizzi.

E i b. persi, che nessuno può spostare?

Si scatenerà una corsa all' "hack" in modo da potersene impossessare?
Ardoino ha sollevato la questione

https://www.talkimg.com/images/2025/02/15/qAY2b.png

Se così è, è anche facile prevedere un effetto dump di breve periodo notevole: il mercato dà quei 3-4 milioni come persi per sempre ma in questo caso diventerebbero di nuovo offerta attiva.

Niente che bitcoin non sia capace di assorbire ovviamente, ma l'effetto momentaneo destabilizzante sarebbe notevole.

Che ne pensate?


Dipenderà dai costi/benefici più che dalla tecnica.
Se ne vale la pena anche l'oro si estrae in località impervie a diverse migliaia di metri sul livello del mare.

Difficile prevedere l'effettivo sviluppo dei computer quantici, ma sicuramente c'è un ritorno d'interesse per il Supercalcolo che
per un bel po' era rimasto in ambito di nicchie accademiche.

Si profila un passaggio in un territorio misto, prima i supercomputer con inedite potenze, prima dei computer quantici.

C'è da dire una cosa sul pensiero che abbiamo sui cambiamenti... lo sviluppo tecnologico ha portato ad una forte accelerazione dei cambiamenti creando anche forti problemi socio-economici.
Come la nascita di oligarchi tecnologici ultra miliardario e la distruzione di concetti come negozio, ufficio, lavoratore, ecc.

Se uno pensa alla vita di inizio '800 o inizio '900,
i cambiamenti c'erano ma erano limitati.
Prendiamo l'invenzione dell' auto, fine '800...
prima motorizzazione nell' esercito, nelle classi abbienti...
In Italia l'auto per tutti, reale adozione di massa, è arrivata negli anni '60; oltre mezzo secolo dopo altri paesi.

Con tutte le infrastrutture necessarie abbastanza in ritardo.

Pensate solo al discorso dei riformenti, la benzina agli albori era venduta in contenitori stagni in esercizi che vendevano "sali e tabacchi" e altri che avevano una licenza, problema affine a trovare le colonnine di ricarica elettrica oggi.

Dagli anni '60 ad ora il mondo sembra essersi girato più volte,
le società automobilistiche Europee sembrano verso la fine, Tesla nasce dal nulla e diventa protagonista, così come molti produttori cinesi.
È in discussione anche il fatto che ci debba essere un conducente in un'auto.

Stessa roba su telefono, telefonia, telefonia mobile, eTACS, GSM, WAP, UMTS, 2G, 3G, 4G, tutti i G, fotocamera...
dispositivo universale.

Questo fenomeno appare sempre più veloce, anche dovuto alla potenza di calcolo nella fase di progettazione e ideazione di prodotti.
Un fenomeno che ha inciso molto nella società.l, portando fenomeni inaspettati come la denatalità che si profila sempre più forte.

Difficile quindi fare ipotesi, se ci sarà un' aerea di supercalcolo il confronto fra "attaccanti" e "difensori" sarà più graduale.
Qui però sono anche i grandi minatori che devono fare ricerca.