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Re: Offrire servizzi informatici in cambio di BitCoin, pareri?
by
D4rkAng3l
on 07/08/2014, 14:34:00 UTC
Allora,
capisco la storia della fattura ma la questione mi pare comunque molto molto ambigua.

Ok, i clienti vogliono la fattura, benissimo...però si fattura in € (mentre lui paga in BTC) e non esiste un valore di cambio ufficiale €/BTC (è deciso solo dal mercato e per il fisco italiano il BTCvale un cippalippa in €)

Quindi in pratica si potrebbe ricadere nel seguente casistica: il cliente paga 3 BTC per un lavoro ed io stabilisco che per me 1 BTC vale 1 € (volendo nessuno mi impedirebbe di vendere 1 BTC ad 1 €, sarei un pazzo ma si puo fare...), quindi io gli fatturo 3 € quando lui mi versa 3 BTC.

Così io, al cambio medio attuale (non ufficiale...medio sul mercato) mi ritroverei ad avere circa BitCoin per un potere di acquisto di circa 1315 € (potere di acquisto dato dal cambio...non euro...in quanto sul wallet io ho dei BTC che per il fisco sono dei "non soldi").

Quindi in pratica mi troverei nella situazione paradossale di pagare le tasse sulla fattura in € (sui famosi 3 €), quindi pagherei tasse minime però poi potrei usare quei 3 BTC per comprare cose e servizi online avendo un potere di acquisto estremamente superiore ai 3 € dichiarati...

Mi state dicendo che in pratica così facendo è tutto legale ?!?! (il fisco non saprà mai quanti BTC hai sul wallet ed anche se lo sapesse per lui quei BTC non hanno alcun valore) mi pare assurdo però a rigor di logica nessuno potrebbe mai dirti niente.

Forse solo il cliente potrebbe dirti: "ehi a me non va bene che tu fatturi 3 € mentre io ti sto dando 3 BTC"

Per questo mi viene da chiedere se forse non abbia più senso pagare le tasse al momento in cui i BTC si cambiano in € (magari come rendita di qualche investimento o qualcosa del genere), almeno fintanto che il BTC non sia regolamentato (quindi considerato come una vera forma di valuta)