e nella maggior parte dei casi, una colossale truffa ai danni di centinaia di migliaia di risparmiatori, come per il default dell'Argentina nel 2001, in cui i Ladrones del Sur hanno preteso di scambiare i titoli in default per un ammontare di 100 MLD di $ con nuovi titoli al 30% del valore nominale o (solo per una parte minore) con scadenza prorogata al 2038! Una solenne presa per il c***, tenendo conto che molti di quei Tango Bond erano stati acquistati da pensionati.
Spero vivamente che Tsipras & C. non intendano percorrere la stessa strada dell'infamia perpetrata dalla banda Kirchner
Te la stai prendendo con le persone sbagliate, temo. L'Argentina poteva solo defaultare, e l'ha fatto. Se i pensionati se lo sono presi in quel posto, la colpa non è certo degli argentini, che hanno fatto la cosa giusta, è colpa delle banche italiane che sono piene di gente fessa e disonesta, fessa perchè ha comprato badilate di tango bond perchè rendevano tanto ( e come mai rendevano così tanto, di grazia?) e disonesta perchè quando si sono resi conto che stava andando tutto a merda li hanno rifilati a babbei e anziani (purtroppo mia zia è stata raggirata, nonostante le avessi sempre detto di non farsi rifilare nulla dalla banca in mia assenza...)
Non me la prendo con gli Argentini intesi come popolazione, che hanno come colpa fondamentale (per certi versi anche grave, ma su questo non possiamo certo essere noi a dar lezioni) quella di aver eletto al potere una delle classi politiche più inette, ladre, corrotte e criminali del sub-continente, che per di più si caratterizza dai tratti autoritari, intimidatori e repressivi verso ogni forma di opposizione, tipici del peronismo di peggior stampo.
Quando le condizioni del debito argentino sono diventate ingestibili (non certo per colpa di chi quei soldi li ha prestati, ma semmai per l'incapacità dei vari governi di utilizzarli per la crescita e il benessere della nazione), era ragionevole che si intavolassero delle negoziazioni con i creditori per ottenere una ristrutturazione, e gli obbligazionisti si sono infatti resi disponibili a rendere il debito sostenibile tramite un allungamento delle scadenze (entro certi limiti accettabili, non certo di 30 anni o più) e una significativa riduzione dei tassi d'interesse. La linea dell'Argentina fin dall'epoca del defunto Nestor Kirchner è stata invece quella di voler imporre unilateralmente un taglio di ben il 70% sul nominale, mantenendo un atteggiamento arrogante, intimidatorio e ricattatorio del genere "o accettate questo scambio, o non rivedrete più un centesimo".
Scaricare tutte le responsabilità sulle banche (che io non difendo di certo, essendo state complici dell'Argentina nella truffa), piuttosto che sui fondi "avvoltoi" è una facile scappatoia tipica della retorica populista, a cui purtroppo si sono prestati anche i media nostrani, dimostrando una fondamentale ignoranza su come siano andate effettivamente le cose prima e dopo il default. Una delle tipiche falsità che ancora circolano dopo quasi 14 anni è che il rischio di quei titoli fosse evidente per i presunti interessi stratosferici che offrivano. Peccato che il tasso medio dei Tango Bond acquistati da risparmiatori italiani verso la fine degli anni '90 (un epoca ben diversa da oggi, con tassi e livelli di inflazione elevati se li paragoniamo all'attuale deflazione) fosse intorno all'8,5%, quando per esempio un BTP italiano decennale emesso nel '96 dava il 9,5%, e persino i titoli del Tesoro USA superavano all'epoca il 5%.