se il bitcoin è un esperimento, pianificare la propria vita su un esperimento mi pare alquanto azzardato. Ognuno è libero di fare come crede della propria vita, ma se l'esito dell'esperimento non è quello sperato, dovrà poi assumersi le proprie responsabilità per essersi esposto al relativo rischio.
Detto questo, la probabilità che entro un anno spuntino dal nulla computer quantistici in grado di craccare ECDSA, RSA, ecc. (il che avrebbe conseguenze devastanti a livello globale ben oltre l'impatto sul bitcoin) si può ragionevolmente ritenere trascurabile. Esiste la possibilità teorica di implementare un algoritmo del genere, come esiste la possibilità teorica di produrre energia dalla fusione nucleare, ma la tecnologia per avere applicazioni pratiche è ancora di là da venire. Non è sbagliato porsi la questione da un punto di vista puramente accademico, ma di certo non ci perderei il sonno
PS: nel lungo periodo, siamo tutti morti [John Maynard Keynes]
Premesso che apprezzo l'analisi.
Se nel lungo periodo siamo tutti morti e nel breve non bisogna basare la propria vita su di un esperimento: per quale motivo si trova in questo forum?
perché mi piace. Il che non significa che abbia deciso di farne una ragione di vita, al punto di pianificarla in funzione di esso.
Il bitcoin può essere considerato, in termini strettamente finanziari, un asset da scambiare o detenere, concettualmente non dissimile da altre tipologie di investimento. Non ho mai pensato di investire tutte le mie sostanze in un unico strumento: questo è quello che considero un azzardo. Per tutelarsi da eventi catastrofici non predicibili (fra i quali rientra
anche la rottura degli algoritmi crittografici che dovrebbero proteggere l'asset) trovo preferibile diversificare il proprio portafoglio, contenendo per quanto possibile il livello di rischio complessivo.
Per il resto, vale sempre il mantra che viene spesso ripetuto in questo forum: non investire mai più di quanto non si sia disposti a perdere.