3) enrgia nuovamente consumata per non far surriscaldare la componentistica
Qui dipende. Nei posti dove è più efficiente estrarre bitcoin (ad esempio in Islanda), il calore potrebbe anche essere considerato come un sottoprodotto.
non centra se inquina piu o meno di altri lavori, centra che è stato introdotto un nuovo elemento, un nuovo metodo inquinante.
Questa frase non ha alcun senso. Se vogliamo ragionare in termini oggettivi, bisogna fare un'analisi costi-benefici. Concordo sul fatto che al momento le criptovalute sono un qualcosa
in più che non hanno ancora soppiantato niente, ma occorre guardare in prospettiva. Entro pochi anni Western Union, PayPal, e altri potrebbero sparire, o riconvertirsi nell'erogazione di altri servizi diversi dai sistemi di pagamento. Tutto ciò si tradurrebbe in un abbattimento dell'impatto ambientale causato dal settore.
Del resto, nel tempo solo le tecnologie più efficienti sopravvivono.
il senso che volevo dare io è che NON centra se è piu o meno inquinante
centra che non ha soppiantato nessun altro metodo ma ne ha introdotto uno nuovo
quindi ha aumentato l'inquinamento (ed io parlo al presente) sono allo studio soluzioni per il futuro.
ed in questo passaggio mi ispiravo al tuo " i campi usati per coltivare il cotone usato per estrarre la cellulosa usata per fare le banconote potrebbero essere usati per altre colture; anche il suolo è una risorsa finita, soprattutto quando si parla di suolo fertile."
se la cryptocurrency fosse zero enegivora il mio discorso non varrebbe.