Tenuto conto che nel tuo calcolo consideravi una potenza di 25 TWh/s contro gli attuali 45TWh/s (e non consideravi per nulla i costi di manutenzione e del personale), direi che il costo di produzione attuale per Bitmain si potrebbe avvicinare ai 5000 dollari come indicato nell'articolo di morgan stanley.
Sarebbe interessante a questo punto, visto che siamo vicini a quel livello, sapere se ci sarà chi potrà permettersi di minare in perdita per un periodo almeno per decimare la concorrenza (problema di teoria dei giochi).
Il conto della serva torna abbastanza, essendoci troppe variabile non note (costi di struttura, personale, etc) l'idea era quella di individuare un valore di prezzo del BTC tale per cui possiamo _certamente_ dire che chi mina lo sta facendo scientemente in perdita.
Applicando il semplice modello che adottai qualche mese fa, aggiornato ai valori attuali diventa:
17.5 BTC * (13 / 45,000,000) = 0.0000050 BTC ogni 10 minuti, equivalenti a 0.000728 BTC al giorno (trascurando le fee della mining pool).
Il ricavo giornaliero in dollari ammonta mediamente a 0.000728 BTC * 6400$ = 4.60$.
Prendendo per buono il calcolo spannometrico di costo giornaliero minimo per Bitmain di 4$ al giorno (con Antminer S9), ciò significa che se il BTC scendo sotto i 5500$ Bitmain mina quasi certamente in perdita (0.000728 * 5500$ = 4$) .
Valore in effetti molto simile a quello indicato da Morgan Stanley, dovremmo stare in quell'intorno.
E' probabile che le grosse mining farm come Bitmain continueranno a minare anche sotto quei livelli critici per diversi mesi, una sorta di dumping volto a guadagnare ulteriori quote di mercato...