In Italia sono depositati sui conti corrente oltre 1.000 miliardi di euro (
https://www.corriere.it/economia/18_gennaio_26/i-conti-correnti-sfondano-muro-1000-miliardi-euro-8b7911b4-02b2-11e8-b05c-ecfd90fad4de.shtml ), il 40% del nostro debito circa. Penso sia un record mondiale. Un'immensa ricchezza liquida che in caso di estrema emergenza qualsiasi governo potrebbe prelevare nottetempo con un clic. Fin quando ci sarà questo enorme patrimonio a far da garanzia al nostro debito i creditori avranno tutto l'interesse a continuare a prestarci denaro e qualsiasi governo italiano avrà la convenienza a prenderlo a prestito, guadagnando consenso con la spesa pubblica e scaricando il problema sul governo successivo. Fino a quando arriveremo ad un punto in cui quel tesoretto a garanzia non basterà più.
Se il debito è troppo alto ormai per essere restituito, e su questo concordano mi pare sempre più persone, chi continua a darci soldi in prestito (comprando btp et similia) sta di fatto scommettendo sul fatto che il suo prestito gli verrà restituito prima dell'inevitabile momento in cui non saremo più grado di onorare il nostro debito. Un gioco rischioso, non solo per Germania e Francia ma soprattutto per le nostre banche.
Mi sembra comunque assurdo che dobbiamo lavorare per pagare quote sempre crescenti di interessi, sapendo che la prospettiva è segnata. Così come la Germania in passato ha beneficiato di un forte sconto sul proprio debito, non vedo perchè non potremmo cercare di ripartire anche noi in questo modo con un forte taglio subito anzichè aspettare che ci svuotino i conti correnti. Finchè siamo in grado di produrre ricchezza, lo Stato può anche limitare di molto la richiesta di ulteriori prestiti (si dovrebbe finanziare quasi esclusivamente con le tasse), se aspettiamo invece di farci prosciugare da una spesa di interessi che può solo crescere, poi ci sarà ben poco da salvare.