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Re: Progetto Libra - Globalcoin
by
Plutosky
on 17/09/2019, 06:11:14 UTC


Riprendo proprio l'esempio che fai delle persone che vivono nel terzo mondo, dove tutti hanno un telefonino anche quando magari non hanno altro, e ripropongo la domanda: perché queste persone dovrebbero voler usare Libra invece della loro fiat iper inflazionata ?
E' vero che una cosa analoga succede da sempre nei paesi con valuta debole, ad esempio se vai in Argentina e vuoi comperare 1 kg di pane, probabilmente il panettiere è molto più contento se lo paghi in USD invece che in ARS. Ma c'è una differenza enorme tra pagare in USD e pagare in Libra: il panettiere accetta USD perché sa che poi andando in banca potrà cambiare in ARS (e guadagnarci anche rispetto al momento in cui poteva essere pagato dal cliente direttamente in ARS) e con quelli comperare la farina per ricominciare il ciclo.
Ma potrebbe fare la stessa cosa con Libra ? se il panettiere accettasse Libra dal cliente e Libra fosse ad un certo punto slegata dalle Fiat (è questa l'ipotesi sulla quale ragioniamo), come farebbe a comperare farina con Libra ? dovrà pur emettere una fattura per l'acquisto, e in fattura potrà mettere solo ARS.
Sbaglio ?
Non potrebbe nemmeno andare in banca per farsi cambiare Libra perché saremmo al punto in cui - avendo rinunciato al famoso paniere - probabilmente gli stati avrebbero fatto leggi per impedire l'uso lecito di Libra.
Quindi Libra potrebbe rimanere solo in un circuito parallelo alle fiat, ma nel momento in cui qualcuno cercasse di convertirle in fiat (per regolarizzare la fattura di cui sopra), non riuscirebbe più.

E' questa la differenza tra chi oggi accetta pagamenti in valute forti diverse da quella propria nazionale, e chi un domani potrebbe accettare una Libra slegata da fiat.
Perché il tutto possa funzionare, Libra dovrebbe sostituire totalmente le fiat, ma la vedo molto molto difficile! Uno stato non rinuncia facilmente alla possibilità di battere moneta a proprio piacimento.



In tutti i cicli di collasso di una moneta arriva il momento in cui un governo nazionale prima limita e poi vieta l'uso delle valute straniere come denaro parallelo attraverso i controlli sul circuito bancario (in Argentina questo processo è iniziato due settimane fa)

La domanda di valuta straniera è talmente alta che la banca centrale chiude gli sportelli per non esaurire le riserve e per impedire una ulteriore svalutazione della propria moneta.

D'altro canto l'attuazione di queste limitazioni è la riprova per i mercati che la moneta è vicina al collasso e questo spinge ancora oltre la pressione ribassista sul cambio.

Il panettiere dell'esempio non vuole più essere pagato in ARS perchè possedere questi ultimi equivale a buttare denaro dalla finestra, ma il cliente non può pagarlo in dollari perchè non ne può più venire in possesso tramite i canali ufficiali.

Se questo processo non viene arrestato in tempo , la conseguenza è un progressivo proliferare dell’economia sommersa dove gli scambi avvengono in contanti e in valuta straniera, il che provoca la nascita di un mercato nero e un aggravio ulteriore delle casse dello Stato per mancato introito fiscale.


Il dollaro è la soluzione più frequente ma non l’unica: in Venezuela, dove i dollari in contanti sono ormai merce rarissima, si è iniziato ad usare il peso colombiano come valuta sostitutiva.

La Colombia non è uno Stato che dia molte garanzie di stabilità economica futura, ma a differenza dei dollari, i peso colombiani possono essere facilmente barattati/scambiati lungo i 2000 km di confine tra i due Paesi.E rispetto ai bolivar soberano,  è oro che luccica.

Questo uso parallelo esiste fin quando esisterà il contante, che è l’unico modo in cui la moneta straniera può circolare. Ma quando il contante verrà definitivamente abolito?

Un dollaro digitale non può entrare perché sotto controllo del sistema bancario.

Possono entrare bitcoin, certo, ma come dimostra il caso del Venezuela, questi vengono usati soprattutto come SOV e come mezzo di protezione del reddito dall’inflazione. Ancora si fatica a vederli come MOE perché la possibilità di rivalutazione favorisce l’hodl, soprattutto in paesi dove proteggere il reddito è così difficile.

Il governo dello Stato in questione potrebbe proibire per legge la circolazione e il possesso di Libra, come oggi lo fa con i dollari e potrebbe fare pressione sul Consorzio perché impedisca l’ingresso di Libra nel suo territorio.

Però aggirare questo divieto per una moneta digitale e immateriale è più facile che per una moneta cartacea.

Inoltre non penso che a colossi che fatturano cumulativamente trilioni di dollari importerà molto di cosa pensa o dice uno Stato, soprattutto se questo è uno Stato in crisi del terzo mondo.

Cosa potrebbero mai fare nazioni come la Colombia, il Venezuela, l’Argentina (o uno Stato africano) ad aziende come Facebook, Mastercard o Visa, se quest’ultime se ne fregassero altamente delle sue leggi ?

Mentre agli USA non hanno grande interesse a che i dollari vengano usati fuori dai confini nazionali (anzi è un danno, per certi versi), il Consorzio ha l’obiettivo a che Libra sia usata da più persone possibile al mondo, quindi farà di tutto per perseguire questo risultato.

Potrebbe continuare a far entrare clandestinamente Libra nello Stato, fregandosene beatamente di anatemi e leggi di quel Paese.

Resta il dubbio sulla fiducia nei confronti di una moneta che non è rappresentazione di
nessuno Stato  e che non è sostenuta da nulla se non la ricchezza e solidità delle aziende che formano il Consorzio (così come le valute fiat non sono sostenute da nulla se non la ricchezza e la solidità degli Stati che le emanano).

Ma questo dubbio possiamo togliercelo velocemente: io sono assolutamente convinto che, soprattutto le giovani generazioni, cresciute a smartphone e Internet ed abituate ad usare Facebook sin da bambini, hanno una maggiore fiducia nella stabilità e solidità di quella F bianca su sfondo blu di quanta non ne ripongano nei loro governanti e nello Stato che questi rappresentano.



Mi sembra che ci sia la tendenza a sopravvalutare (non da parte tua, dico in generale) ciò che possono fare gli Stati contro le grandi Corporazioni e a sottovalutare quello che queste possono fare contro gli Stati nazionali.

Se Amazon fosse una Nazione, solo 57 Paesi nel mondo (su 196) avrebbero un PIL superiore al suo fatturato annuo.

Riuscite ad immaginare il potere economico (e quindi politico) che questi colossi internazionali riusciranno ad esercitare nel futuro?

Finora hanno avuto un profilo basso: rispettano , dialogano, collaborano.

Pagano multe miliardarie per abusi di posizione dominante come se fossero noccioline, senza fare grande resistenza.

E nel frattempo accumulano ricchezze incredibili, macinano fatturati record, controllano e gestiscono dati personali, mentre gli Stati nazionali sono sempre più fragili, sempre più indebitati, sempre più disprezzati.

Come accenna Ferdinando Ametrano in questo post (https://twitter.com/Ferdinando1970/status/1173345489435205636 ) stiamo assistendo ad un progressivo passaggio di potere dagli Stati nazionali agli Stati delle corporazioni, di cui Libra è uno dei tanti segnali.

Naturalmente Bitcoin resta il principale strumento, di cui tutti possiamo disporre, per resistere ai desideri di controllo e di dominio di entrambi.