Mi domando: ma l'AdE è mai andata a bussare alla porta di qualcuno per chiarimenti - compliance - sanzioni o similari? E' possibile che perdiamo pagine e pagine di ipotesi su che fare senza che vi sia neanche un precedente? Conoscete qualcuno che si è già dovuto rapportare col fisco?
Tutto questo è frustrante...
Allora... è difficile che qualcuno si esponga con situazioni personali... questo è il mio pensiero
Solitamente perché più che l'ADE (sempre mio pensiero da quello che ho sentito, visto e letto) si ha più a che fare con i controlli antiriciclaggio della polizia postale, che essendo un organo giudiziario può benissimo bussare alla porta da un momento all'altro. Non sono mai storie piacevoli tipo "mail di richiesta chiarimenti", ma più "presentarsi in caserma a tal ora in tal giorno", quando va bene.
Vedo ancora prematuro il discorso ADE (magari con il recente pump, l'anno prossimo ci saranno in giro molti più 730 "interessanti" a cui applicare un algoritmo di controllo legato alle crypto), e molto più attivo il controllo antiriciclaggio.
Ci saranno sicuramente persone che sono state individuate magari dalla Banca in seguito a
bonifici con importi elevati, o persone che già erano coinvolte in attività attenzionate. Persone che avranno dovuto dimostrare la provenienza dei fondi e magari sono pure andate nel penale.
Però mi sembra strano che un qualsiasi cittadino oggetto di controllo sulla dichiarazione dei redditi non abbia mai dovuto
confrontarsi con l'Agenzia delle Entrate anche sull'aspetto criptovaluta. Le lettere sul 730 dell'Ade arrivano di solito con 4 anni di ritardo, quindi probabilmente non ci siamo ancora, ma l'AdE controlla a campione anche i 730 dell'anno stesso, sopratutto se ci sono detrazioni importanti (ad esempio con le ristrutturazioni). Nessuno ha avuto una verifica sulla dichiarazione che magari conteneva 20-30k euro in cripto su rw?
L'ho scritto più volte, non sono gli importi rilevanti di per sé un fattore di anomalia, ma il tipo di operazione.
Non è l'Agenzia Delle Entrate che fa questi monitoraggi, ma il tutto è raccolto dall'UIF, queste le ultime statistiche:
https://uif.bancaditalia.it/pubblicazioni/quaderni/2020/quaderno-2-2020/index.htmlIl problema del Bitcoin è uguale a quello di aver guadagnato $ 100 a nero.
Se ci vado a cena una sera o compro un paio di scarpe, non è rilevante, diciamo pure non è rilevabile.
È rilevabile se ho guadagnato negli anni $ 1.000.000 illecitamente e cerco di spenderli per qualcosa di rilevante, tipicamente:
immobili, auto e altri mezzi, quote di società, avvio di società, ecc...
Oppure in generale cercando di pagare in contanti cose e/o mantenendo un tenore di vita sproporzionato a quanto dichiarato.
Andare in un negozio di antiquariato e cercare di pagare in contanti una statua da € 10.000 è sicuramente una operazione che viene segnalata.
Quanti meno il commerciante ne avrebbe l'obbligo:
https://www.consulenza.it/Contenuti/Videoteca/Video/643Il problema del quadro RW et similia, non è tanto adesso, ma quanto può accadere in futuro.
Chi ha dichiarato e a mantenuto una posizione pulita, potrà spendere le sue criptovalute, chi non ha fatto questo adempimenti... e un BTC andrà a $ 500.000...
rischia di non aver la possibilità materiale di spendere la propria ricchezza.
Almeno in Italia/Europa/Mondo Occidentale, senza fare artifici particolari.
È come se io oggi trovo una valigetta per la strada con un miliardo di dollari...
Dove li cambio ?
Come li spendo ?
Perché sicuramente non posso cambiare il mio stile di vita dall'oggi al domani...
Inizia il processo vado all'estero, dove ? ma conviene ? consulenti, sì ma mi posso fidare ? faccio una società, faccio un trust, la fondazione, la fiduciaria...
Certo che il miliardo me lo posso spendere in gelati, caramelle, cene, oggettini su Amazon...
La discriminate diventa consolidare il proprio patrimonio o semplicemente spendere delle cifre guadagnate illecitamente.