Da quello che ho capito sia viaggiando che ascoltando le testimonianze di gente che lavora o fa il freelance all'estero, le problematiche sono simili un pò dappertutto fintanto che si vive da cittadino ordinario.
Il problema di fondo è che per le persone senza super redditi la qualità della vita sembra costantemente peggiorare perché tante cose che per le generazioni anteriori erano considerate normali ora stanno diventando dei lussi. Senza tirare in ballo il costo di una casa pensate ad un'auto: oramai anche le auto più merdose costano tranquillamente 25-30.000 euro, hotel di basso livello che costano cifre ridicole (esempio che capita a fagiuolo perché ho appena prenotato una notte in un Motel 6 e il totale sono oltre $200 per una notte...), e così via.
Tante città poi stanno diventando delle filiali del terzo mondo, basta andare in qualsiasi grossa città europea e oramai sono un mix tra Marrakesh, Istanbul e Dakar, piene di gente che non si sa come sia arrivata (facciamo finta di non saperlo

), che vive di espediente e che fa di tutto per far diventare un merd@io pure il posto che gli accoglie. Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda, oramai siamo tutti in declino grazie a certe politiche e decisioni prese in passato.
Siamo in un'epoca particolare perché siamo all'apice della conoscenza tecnologica, possiamo fare di tutto dalla nostra stanzetta e al tempo stesso una volta che si esce nel mondo reale è tutto dannatamente complicato e pericoloso.
Hai mischiato due concetti che sono totalmente slegati tra di loro:
- gente che non si sa come sia arrivata
- che vive di espediente e che fa di tutto per far diventare un merd@io pure il posto che gli accoglie
I primi, sono d'accordo con te, sono arrivati in massa a partire dagli anni '90. I secondi invece esistono da quando è nato il mondo e le statistiche dicono che sono in costante diminuzione. Voglio ricordare che negli anni 70-80 la gente che viveva di espediente non si limitava a lasciare bottiglie per terra o a rubare un portafoglio ma chiedeva il pizzo, uccideva, piazzava bombe, rapiva la gente per chiedere il riscatto. I bei tempi nei quali si sapeva la gente come era arrivata...
Il mondo cambia rapidamente e oggigiorno semplicemente siamo troppi, non possiamo fare paragoni con mezzo secolo fa. Un secolo fa ti imbarcavi e praticamente potevi andartene dove volevi nel mondo, oggi è impossibile una cosa del genere (in forma legale) perché il numero di persone che vorrebbe spostarsi è enorme.
L'Italia ha avuto un problema con la mafia? Sì, e lo ha ancora ma in forma molto minore, ma se quella è la giustificazione per far delinquere anche la mafia albanese, nigeriana, etc etc allora direi che non ci siamo: i nostri criminali purtroppo siamo costretti a tenerceli, quelli stranieri no.
L'Europa si sta riempendo di gente che arriva senza conoscere la lingua, senza avere alcuna abilità particolare nel mondo del lavoro, e questa gente in qualche modo deve pur mangiare e dormire da qualche parte. Se ci sono dei requisiti per ottenere i visti è proprio per evitare questo genere di situazioni. Vai a vedere la fine che ha fatto la Svezia grazie ad un'immigrazione senza controllo e poi vedi il futuro che spetta al resto dell'Europa. Io non sono contro l'immigrazione, sono contro l'immigrazione senza controllo perché chi arriva deve avere il tempo di integrarsi, deve un qualcosa a piccole dose.
In Argentina, per costituzione, l'immigrazione è benvenuta.
Per questo, se si va oltre al limite del proprio visto, non ci si trova in una situazione di "illegalità", ma di "irregolarità".
L'Argentina (e il Sud America) è un contesto molto diverso da quello europeo, nordamericano o australiano/neozelandese: quante persone dal primo mondo vorrebbero trasferirsi in Argentina a costo di farlo illegalmente? Poche, pochissime direi. Non mi interessa fare una ricerca ma se dovessi indovinare probabilmente la maggior parte degli illegali (o irregolari) in Argentina probabilmente potrebbero essere venezuelani, quindi persone che scappano da una dittatura comunista e non hanno nulla da perdere.