Dazi Amari volume 2
Trump annuncia dazi contro l' Unione Europea che non si sa
come risponderà.
Una cosa che non piacerà ai mercati, perché si aprono scenari
incerti nulla è più velenoso dell'incertezza.
Meglio una cattiva notizia piena che il "
chissà cosa accadrà...".
Oltre a dazi e contro dazi, il timore è che questa lotta dia
ulteriore fiato all'inflazione.
L' Europa è poi la parte più debole.
Trump ha usato parole molto aggressive contro quelli che dovrebbero essere degli alleati...
la discrepanza che si è creata in questi anni a livello tecnologico e a livello finanziario con poche aziende USA che hanno valori superiori a tutte le borse UE... inizia a pesare.
Trump con queste parole metterà molta pressione, ulteriore pressione dopo le trattative poco diplomatiche per la guerra in Ucraina.
Non buono.
https://www.open.online/2025/02/26/donald-trump-dazi-ue-truffare-governo-meloni/Trump rilancia le criptovalute, ma è un piano ancora poco definito e sembra ancora un po' lontano dal realizzarsi
e non si sa in che misura.
Uno scenario nuovo per tutti.
La politica di Trump sui dazi non piace ai mercati finanziari che si mostrano volatili ovvero con oscillazioni ampie;
ma non piace tanto la politica di "pancia" e annunci shock.
NVIDIA oggi mentre sto scrivendo perde un -7% a seguito di notizie per cui sembra che ci siano state esportazioni non conformi
ai blocchi dati dagli USA verso la Cina, sui chip più avanzati.
Una reazione un po' esagerata.
NVIDIA pesa molto e influenza molto e di conseguenza gli indici sono deboli.
Il rischio maggiore è che con i dazi riprenda fiato l'inflazione e che la FED sia costretta a tenere ancora i tassi fermi;
se poi dovesse essere costretta a doverli rialzare... sarebbe davvero nera.
Si profila uno scenario dove
la spesa governativa sia molto più forte di quella privata; oggi sulle borse europee
grandi balzi dei titoli legati alla difesa come Leonardo.
Rheinmetall, BAE, Saab... ma
c'è da aspettarsi ancora
qualcosa di più grande verso il settore infrastrutturale; in particolare sulla produzione e distribuzione di energia.
Un nodo quello energetico ancora molto sottovalutato.
Si profila anche una situazione nuova, l'impegno delle grandi Big Tech in investimenti di tipo governativo;
come quello di nuovi progetti di nuovi poli produttivi di hardware: Apple, Taiwan Semiconductor Manufacturing Company,
Microsoft...
Cina che sta cercando di riprendersi dalla crisi immobiliare con un cambio di paradigma, passare da esportare
a incentivare di più i consumi interni.
Su questo sub-strato dove i consumi privati non sono fluidi e chiari, una élite tecnocratica fa il bello e cattivo tempo,
le divisioni nella società sono ampissime, con pochi ricchissimi che non si fermano di fronte a nessun tasso e
tanti altri che non riescono a sostenersi, pur lavorando... guerre che non si sa se finiscono e come finiranno...
l'oro balza di nuovo in una sola sessione di quasi +1.9% molto per un asset del genere e torna sopra $ 2.900 l'oncia.
L'oro verso massimi storici, segna davvero la preoccupazione dei capitali che in attesa di eventi si parcheggiano;
ma segna anche il peso che Cina e India si vogliono dare in campo monetario e valutario.
La chiave di lettura rimane appunto la spesa governativa anche l'oro è trascinato dall'azione delle banche centrali
e anche bitcoin è trascinato da Trumpismi e azioni ultra istituzionali come Strategy.
Il vero ago della bilancia lo può fare il rilancio della Cina, fino ad adesso andato avanti a macchia di leopardo e non
in maniera organica e continua.
Altro tema poco dibattuto sono le politiche a favore di una nuova natalità:
https://www.valored.it/news/denatalita-in-italia-nel-mondo/I governi che prenderanno più coraggio in questo hanno maggiori prospettive di attrarre investimenti.
Ma non c'è quasi nulla su questo fronte ad oggi. Nulla di realmente sostanzioso.
In Italia ed in Europa questo aspetto si affronta davvero male... c'è un buco generazionale non da poco e non siamo
fenomeni nel gestire i flussi migratori.
Lo scenario maggiore che si presenta adesso è quello di un Marzo in lateralizzazione.
Temi chiave:
Cina
India
Estrazione mineraria: oro, rame, tungsteno, vanadio, uranio...
Infrastrutture Energetiche
Infrastrutture di Reti Energetiche
Le tensioni che ci sono su i mercati penso si possono sintetizzare con l'andamento di Microsoft:
https://www.cnbc.com/2025/03/21/microsoft-posts-weekly-gain-to-end-longest-losing-streak-since-2008.htmlche è riuscita a chiudere in positivo, interrompendo una catena di ribassi record che non si vedeva dal 2008 addirittura.
Bisogna però dire che si viene dai massimi storici del titolo ed il calo è stato "solo" del -16% e non più ampio;
ad ogni modo una discesa significativa ma più che altro
costante.
Ovviamente anche lo S&P500 viene da quattro settimane di debolezza.
L'oro è rimasto stabilmente oltre la soglia di $ 3.000 l'oncia, anche se il dollaro si è indebolito.
In euro l'oro è al limite dei € 90 al grammo; come qualche mese fa, come pietra di paragone.
Ovviamente la forza dell'oro segna, sintetizza e
concentraormai da tempo la misura delle tensioni geopolitiche,
commerciali, di guerra, guerra dei dazi, di grandi eventi climatici, inflazione, , debito, incertezza sui tassi d'interesse, differenza di tassi d'interesse;
per esempio Giappone con alta probabilità di alzare i tassi;
Europa che li ha già abbassati,
Cina che ha alta probabilità di politiche più accomodanti...
Non è facile prendere posizione per tutti i gestori mondiali.
Si parla poi poco di alcuni conflitti Africani che incidono sulle materie prime; l'unica cosa positiva è il prezzo
relativamente basso del petrolio, ormai da vario tempo.
Anche se per i carburanti non c'è stata grande flessione, ma almeno non abbiamo benzina e gasoli oltre € 2 al litro, il veleno per l'inflazione.
Rheinmetall a livelli record anche se ha chiuso in ribasso, così come tanti altri titoli legati alla filiera delle armi; l'incremento è stato fortissimo, ma sta ballando l'ormai noto riarmo UE da 800 miliardi.
Ma è probabile che non sarà il solo intervento.
Una mossa criticata a livello politico, ma inevitabile a livello economico, senza questo passo l'economia europea senza AI, senza big tech, con automotive che sta crollando, cosa poteva fare... ?
incrementare quello per cui è leader.
Per ovvi motivi strategici le armi e certi dispositivi non si fabbricano nei paesi avversari... altrimenti non ci sarebbe più nemmeno questa industria.
Su quello che rimarrà, si può andare abbondanti.
Si attende altra spesa governativa e interventi anche in altri segmenti.
La
difficoltà della spesa privata, c'è e si nasconde un po', faccio due esempio di titoli a livelli più bassi di Marzo 2020 quindi pieno panico sulle borse da COVID:
Nike e Campari.
Evidentemente... taglio di spesa per divertimento ed extra consumi, per Campari che ha licenziato il 10% della sua forza lavoro; 500 addetti circa su 5.000; compreso unità di dirigenza più alta;
Nike segna il sentimento che forse non è il caso di esagerare con scarpe di pura moda da € 200/300...
quel taglio medio che non è il lusso di fascia alta, dove il costo è almeno parzialmente giustificato anche dai materiali;
e non è la scarpa economica che oggi si trova facilmente anche a meno di € 50.
Tutti devono comprare un paio di scarpe che sia da $ 1.000 o un infradito usato da $ 1 e penso sia un grande indicatore di come può andare l'economia.
Dove non si comprano scarpe e ce ne sono paesi così, non c'è una economia strutturata.
Il nodo energetico è un altro spettro che aleggia... USA che stanno studiando come riattivare alcune centrali nucleari... anche se l'uranio ha ritracciato si mantiene abbastanza elevato;
carbone che non è ancora abbandonato anche se è passata l'emergenza; lanci di piani e progetti vari che sono in costruzione.
Anche qui grande spesa governativa. Ma il nodo riguarda anche molto la distribuzione, piuttosto che solo la produzione.
Indicatore di questo, il rame che nonostante il calo dei mercati è andato verso nuovi massimi relativi.
Rame che è rimasto sostenuto ormai da anni: quando non c'è domanda dal mercato, c'è chi ne fa scorta...
L'energia a buon mercato, non è un fattore del tutto scontato.
Azionario cinese e in misura più limitata e tardiva quello indiano hanno dato note positive e la domanda e le scelte, nel medio termine, di quei consumatori
quasi il 50% dell'attuale popolazione mondiale, sono un po' la chiave del futuro.