Le tensioni che ci sono su i mercati penso si possono sintetizzare con l'andamento di Microsoft:
https://www.cnbc.com/2025/03/21/microsoft-posts-weekly-gain-to-end-longest-losing-streak-since-2008.htmlche è riuscita a chiudere in positivo, interrompendo una catena di ribassi record che non si vedeva dal 2008 addirittura.
Bisogna però dire che si viene dai massimi storici del titolo ed il calo è stato "solo" del -16% e non più ampio;
ad ogni modo una discesa significativa ma più che altro
costante.
Ovviamente anche lo S&P500 viene da quattro settimane di debolezza.
L'oro è rimasto stabilmente oltre la soglia di $ 3.000 l'oncia, anche se il dollaro si è indebolito.
In euro l'oro è al limite dei € 90 al grammo; come qualche mese fa, come pietra di paragone.
Ovviamente la forza dell'oro segna, sintetizza e
concentraormai da tempo la misura delle tensioni geopolitiche,
commerciali, di guerra, guerra dei dazi, di grandi eventi climatici, inflazione, , debito, incertezza sui tassi d'interesse, differenza di tassi d'interesse;
per esempio Giappone con alta probabilità di alzare i tassi;
Europa che li ha già abbassati,
Cina che ha alta probabilità di politiche più accomodanti...
Non è facile prendere posizione per tutti i gestori mondiali.
Si parla poi poco di alcuni conflitti Africani che incidono sulle materie prime; l'unica cosa positiva è il prezzo
relativamente basso del petrolio, ormai da vario tempo.
Anche se per i carburanti non c'è stata grande flessione, ma almeno non abbiamo benzina e gasoli oltre € 2 al litro, il veleno per l'inflazione.
Rheinmetall a livelli record anche se ha chiuso in ribasso, così come tanti altri titoli legati alla filiera delle armi; l'incremento è stato fortissimo, ma sta ballando
l'ormai noto riarmo UE da 800 miliardi.
Ma è probabile che non sarà il solo intervento.
Una mossa criticata a livello politico, ma inevitabile a livello economico, senza questo passo l'economia europea senza AI, senza big tech, con automotive che sta crollando, cosa poteva fare... ?
incrementare quello per cui è leader.
Per ovvi motivi strategici le armi e certi dispositivi non si fabbricano nei paesi avversari... altrimenti non ci sarebbe più nemmeno questa industria.
Su quello che rimarrà, si può andare abbondanti.
Si attende altra spesa governativa e interventi anche in altri segmenti.
La
difficoltà della spesa privata, c'è e si nasconde un po', faccio due esempio di titoli a livelli più bassi di Marzo 2020 quindi pieno panico sulle borse da COVID:
Nike e Campari.
Evidentemente... taglio di spesa per divertimento ed extra consumi, per Campari che ha licenziato il 10% della sua forza lavoro; 500 addetti circa su 5.000; compreso unità di dirigenza più alta;
Nike segna il sentimento che forse non è il caso di esagerare con scarpe di pura moda da € 200/300...
quel taglio medio che non è il lusso di fascia alta, dove il costo è almeno parzialmente giustificato anche dai materiali;
e non è la scarpa economica che oggi si trova facilmente anche a meno di € 50.
Tutti devono comprare un paio di scarpe che sia da $ 1.000 o un infradito usato da $ 1 e penso sia un grande indicatore di come può andare l'economia.
Dove non si comprano scarpe e ce ne sono paesi così, non c'è una economia strutturata.
Il nodo energetico è un altro spettro che aleggia... USA che stanno studiando come riattivare alcune centrali nucleari... anche se l'uranio ha ritracciato si mantiene abbastanza elevato;
carbone che non è ancora abbandonato anche se è passata l'emergenza; lanci di piani e progetti vari che sono in costruzione.
Anche qui grande spesa governativa. Ma il nodo riguarda anche molto la distribuzione, piuttosto che solo la produzione.
Indicatore di questo, il rame che nonostante il calo dei mercati è andato verso nuovi massimi relativi.
Rame che è rimasto sostenuto ormai da anni: quando non c'è domanda dal mercato, c'è chi ne fa scorta...
L'energia a buon mercato, non è un fattore del tutto scontato.
Azionario cinese e in misura più limitata e tardiva quello indiano hanno dato note positive e la domanda e le scelte, nel medio termine, di quei consumatori
quasi il 50% dell'attuale popolazione mondiale, sono un po' la chiave del futuro.
C'è una cosa che spaventa i mercati, più di brutte notizie o pessimi dati macroeconomici, non sapere dove si sta andando,
l'incertezza.
Trump con la dichiarazione di applicazione dei dazi ha dato incertezza, perché gli esatti effetti non sono facilmente prevedibili, ma il suo intento
è giudicato non del tutto affidabile, potrebbe sia fare dei passi indietro, o essere più pesante su alcuni paesi. Incertezza la quadrato.
Incertezza come veleno per i mercati; il segno di questa estrema letalità si ha guardando i future dei vari asset mentre sto scrivendo:
è tutto in discesa

dollaro ed oro compreso che mentre sto scrivendo sta perdendo un -2% una percentuale più pesante se si considera la debolezza del dollaro, considerando che tutto quello che è
quotato in dollari perde di valore nominale. C'è chi sta perdendo valore, anche solo stando a guardare, dipende da che valuta è partito ad investire.
Il dollaro debole fornisce debolezza anche alle quotazioni di criptovalute, quelle appunto che hanno il maggior riferimento in dollari.
Sembra che il denaro di uscita dai mercati azionari USA si stia volatilizzando, sparendo; in realtà la situazione è più complessa,
ma si dà proprio l'idea di non avere un porto sicuro, con i mercati che sembrano una città spazzata dal vento e non ci sono appigli.
Questa incertezza si dovrebbe riflettere anche sul mercato cripto e in misura minore su bitcoin che è già sceso abbastanza dai massimi.
Direi che più che una reazione dai mercati, si attendono ora le reazioni dei vari governi.
Lo scenario per me più probabile, rimane il fatto che i vari governi aumentino la spesa per rinforzarsi all'interno.
Il programma del cosiddetto riarmo europeo, già indica questo, non vorrete mica che la armi europee si producano principalmente fuori ?
800 miliardi si possono investire in maniera sicura e con mano abbondante, perché rimarranno dentro i confini, anche se con sproporzioni fra i vari stati.
Il prossimo passo penso sia quello già accennato, delle politiche della Cina per aumentare la spesa interna e i consumi interni.
India a seguire a ruota.
Stati "fortino" che cercheranno di rendersi più autonomi e più resilienti.
Del tutto incerto e di assoluta non facile lettura la nascita di
nuove connessioni e nuove partnership commerciali fra i vari stati e i vari blocchi;
nella mischia potrebbe emergere qualche outsider, presentandosi come fornitore e come piazza commerciale per l'esportazione.
Provando a sbilanciarmi, potrei dire nuove connessioni Nigeria - Cina oppure Senegal - Europa.
Queste nuove connessioni penso che siano il driver di alcuni investimenti interessanti che si possono fare al momento.
Gli Stati Uniti con questa mossa sicuramente hanno perso di credibilità ed attendibilità internazionale, almeno per questo mandato.
Ma già si era visto con una rara sovraperformance dell'azionario europeo rispetto a quello USA e della Cina che stava risalendo controcorrente dai forti ribassi degli ultimi anni;
Cina che sta ora facendo il percorso contrario, riattrarre credibilità dopo i provvedimenti di grave censura di anni fa che avevano scosso i mercati:
restrizioni settore videogames e ludico, schiacciamento della formazioni extra-scolatistica, blocco di alcune quotazioni di aziende cinesi a Wall Street, la "sparizione" di Jack Ma che fece crollare le azioni Alibaba, ecc... ecc.
Uno dei primi a muoversi in questo senso era stato lo scorso anno Micheal J Burry il noto investitore che previde la risi dei mutui sub-prima, storia narrata nel film "The Big Short";
in pratica i suoi ultimi movimenti sono stati uscire dall'azionario USA e puntare sul recupero cinese:
https://whalewisdom.com/filer/scion-asset-management-llc