Sono finito per sbaglio su un video di Vito Lops giornalista del sole 24 ore
(che è ancore l’unico bitcoiner italiano, quindi comunque rispetto)
Parlava dei SETTE PORTAFOGLI contro le crisi e scenari vari economici.
Penso che il discorso della diversificazione sia rivolto soprattutto a tutte quelle persone che 1) vogliono limitare le perdite 2) non sono in grado di gestire a livello psicologico certi cali del mercato. Neanch'io credo che esista un portafogli che ti possa salvare da qualche crisi globale o dalle trovate del Trump di turno però spesso gli investitori sono sempre alla ricerca del porto sicuro dal quale ripararsi dalla tempesta. I bitcoiner sono una razza diversa perché ne hanno viste di tutti i colori, non so voi ma io nella mia breve esperienza con BTC ho vissuto svariati sciacquoni veramente importanti, roba che l'investitore medio da azionario non potrebbe concepire.
E io investo qualcosa anche nello stock market ma più che altro per curiosità personale, per il resto quasi solo cripto perché dato che il mio patrimonio è limitato preferisco prendere qualche rischio piuttosto che investire per guadagnare qualche migliaio di euro l'anno che ti bastano giusto per la vacanza...
“Compro una casa così sono sicuro e limito le perdite”
Finché non sei costretto a venderla o “per avere un tetto sopra la testa” finché non arriva un terremoto, non arriva lo stato che vuole costruirci una strada, non scivola una signora davanti casa tua, ti fa causa e perdi tutto.
Il punto è chiaro perché il
portafoglio “diversificato” come punto principale dico che sia una cazzata, perché tutto e interconnesso e se non hai beni come bitcoin con proprietà e possesso al 100% (mettiamoci anche l’oro to) nei fatti te hai comprato tanti bei ticker con un pizzico di QQQ un pizzico di Apple un pizzico di Cina, un pizzico di obbligazioni pinco pallo. Tutto molto bello ma sta roba dove sta? In un broker del cazzo di una banca del cazzo controllato dal sistema del cazzo che rischia di scoppiare in aria da un momento all’altro.
Quindi vedi il punto, “minimizzare le perdite” “minimizzare i rischi” è la classica utopia di chi pensa di vivere la classica vita “al sicuro” col “tetto sopra la testa” vivendo in false sicurezze fintanto che non ti arriva il maremoto o l’alluvione e anneghi in camera da letto
Un portafoglio per essere efficiente deve essere realmente diversificato,
se faccio un portafoglio Apple, Microsoft, Alphabet... non è che ho diversificato molto,
ho titoli "diversi", ma non c'è diversificazione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Frontiera_dei_portafogliQuando ad inizio Aprile sono crollati i mercati, Royal Gold ha toccato i suoi massimi storici:
https://bitcointalk.org/index.php?topic=5525032.0In un mese la storia si è ribaltata QUALCOMM e GE VERNOVA hanno recuperato;
quest'ultimo titolo ha raggiunto un massimo superiore a quello di inizio anno sulla notizia
di accordi con l'Arabia Saudita dopo la visita di Trump.
È difficile avere sempre un equilibrio perfetto... una volta individuato alcuni titoli validi,
bisogna gestire e trovare il prezzo valido; un titolo può sembrare più o meno buono in base al business ma anche al prezzo
a cui è finito... magari per sbaglio.
Bisogna immaginare un portafoglio come qualcosa cui si aggiunge e toglie, posizioni che crescono, posizione che diminuiscono.
Anche prendendo titoli apparentemente diversi, su borse diverse tipo appunto QUALCOMM a Wall Street e XIAOMI sulla borsa di Honk Kong,
metterli insieme, non è da grande diversificazione, dal momento che molti elementi di QUALCOMM li vende sui suoi prodotti XIAOMI stessi...
un calo delle vendite di smartphone XIAOMI incide anche su QUALCOMM.
Un modo per avere volatilità inferiore al mercato è individuare qualche titolo a
basso fattore beta:
https://www.borsaitaliana.it/borsa/glossario/beta.html#:~:text=Coefficiente%20che%20definisce%20la%20misura,conseguenza%20di%20variazioni%20di%20mercato.
Per metodo sperimentale, si è visto che alcuni
fattori: basso beta, alto dividendo, bilanci con poco debito...
sul lungo periodo tendono a sovraperformare la media di mercato.
Warren Buffett si è ancorato a suo tempo ad un titolo come Coca-Cola, che di fattori ne ha due: basso beta, dividendo alto e in un recente passato anche una componente "value".