BIP148 (UASF) fu pubblicata il 4 luglio per entrare "in vigore" il 1° agosto. Già al 21 Luglio, i miner che rifiutavano segwit iniziarono a cambiare idea...

Qui, vista l'emergenza, sarebbe tutto più rapido, la modifica software sarebbe minimale e i full node non sono gestiti da bitcoiner occasionali ma da soggetti che avrebbero tutto l'interesse ad aggiornare nel più breve tempo possibile.
I nodi "benevoli" sarebbero tutti meno uno.
Il miner, dopo aver buttato nel cesso tonnellate di dollari per questo suo capriccio, si troverebbe contro tutti: exchange (che avrebbero interesse a non listare la sua altcoin), wallet. aziende sviluppatrici, fondi di investimento, altri governi...tutti rifiuterebbero la sua blockchain
Per non parlare poi del rischio di essere scoperto: minare segretamente una chain più lunga in modo totalmente invisibile è praticamente impossibile, si noterebbero blocchi orfani con frequenza più alta del normale riconducibili allo stesso soggetto. Inoltre il miner malevolo dovrebbe assegnare timestamp retroattivi ai blocchi che produce per non farli apparire troppo recenti e si noterebbe un disallineamento tra timestamp e reali orari di propagazione.
Se una nazione volesse danneggiare bitcoin otterrebbe un risultato migliore (risparmiando anche miliardi di dollari) semplicemente rendendolo illegale o rendendo illegale il mining.
Oops anche questo però è già successo: la Cina nel 2021 fece proprio questo, l'hashrate calò del 70% in poche settimane...come è andata a finire lo sapete...
Il network effect, la teoria dei giochi e l'interesse economico sono fattori di cui viene spesso sottovalutata l'immensa forza.
P.s: veramente vogliamo usare gli USA come esempio?
Con il Presidente che al momento holda 15.000
BTC ?


Ottimo stiamo parlando della stessa teoria di giochi grazie alla quale sono d'accordo pure io che di fatto un attacco 51% è impossibile.
Concordiamo che tutti questi dollari spesi per arrecare un disservizio di pochi giorni se non ore non ne valga la pena, oltre a tutte le altre implicazioni di chi è "immanicato" con cosa.
Quello che mi premeva maggiormente dimostrare erano gli ordini di grandezza in gioco: un attacco 51% non è paragonabile ad un bruteforce di una chiave privata. Benchè stupido, inefficacie alla fine della fiera, costoso, risulta fattibile in tempi umani a differenza del bruteforce.
Comunque qui si apre una parentesi filosofica interessante: bitcoin è tanto decentralizzato quanto è difficile mettere d'accordo la maggioranza su un cambio di regole anche soltanto in soft fork. A meno di una minaccia esistenziale.
Esempio: per adottare che ne so C.I.S.A. ci andrà un soft fork e non sarà per nulla detto che la maggioranza si convincerà della cosa, bitcoin potrebbe già essere ossificato perchè troppo decentralizzato.
Esempio due: avviene un 51% attack segreto oppure inventano un computer quantistico che scopre in tempi umani le chiavi private, sono entrambe minaccie esistenziali. Avverrà per forza un fork per il semplice fatto che i nodi che non implementeranno la modifica non sopravviveranno. In un caso chi non implementerà la modifica non sopravviverà perchè resterà in una chain economicamente sfiduciata dal 51% avvenuto, nel secondo caso perchè restaranno in una chain in cui è il far west di chi ruba chiavi privata agli altri quindi anch'essa una chain senza valore.