Il debito in se non è un problema, l' importante è che sia stabilizzato.
Beh, usando l'approccio del buon padre di famiglia, non è buona cosa neppure un debito stabile: prima di fare nuovi debiti il buon senso dice che è dovere saldare i vecchi.
Il caso dell'Italia, tuttavia, è lontanissimo da questo tipo di ragionamenti: qui il debito pubblico, dall'unità d'Italia ad oggi, è solo e soltanto cresciuto (escludendo quei pochi anni sotto il fascismo in cui si assistette ad un'inversione robustissima del trend).
Se il debito va fuori controllo allora ok il giochino si rompe.
La gente non se n'è ancora accorta, ma l'Italia è tecnicamente fallita. Non c'è alcuna speranza di ripresa. Questa è la triste verità. I politicanti che auspicano un'uscita dall'Euro (moneta fiat ma a bassa inflazione, e quindi non lontanissima da una moneta merce) per poter stampare cartaccia a piacimento sono semplicemente dei criminali.
Il debito stabile vuol dire che è gestibile, e cioè c' è un buon "rapporto" tra debiti da saldare, nuovi debiti e crescita della ricchezza del Paese, che poi è il fattore principale per non perdere il controllo ovviamente.