In realta', bitcoin non e' piu' una rete p2p ormai da tanto tempo, infatti mentre i full node sono
poco piu' di 5.000, stimo che ci siano piu' di 500.000 utenti, ossia un full node 100 o piu' utenti.
e si allontanera' sempre di piu' dall'essere p2p, semplicemente perche' il costo in risorse (e soldi)
per tenere un full node aumentera' sempre di piu' a fronte di nessuna ricompensa,p
quindi il numero di full-node continera' a scendere, mentre il numero di utenti continua ad aumentare.
Purtroppo sono d'accordo con te, il costo di gestione dei full node aumenta costantemente e per quanto il costo dei supporti di memoria cali rimangono i costi di elettricità e connettività, infatti anche utilizzando un semplice raspberry 2 con un disco fisso si consuma quasi 80KWh/anno pari a circa 16 che vuol dire ammettendo che tutto il sistema basti per 5 anni che si spenderebbero 40 di raspberry, 50 di disco da 1TB e 80 di corrente pari a 34 l'anno.
Una strada potrebbe essere quella di pensare ad un pos con full node integrato per i negozi (magari anche per chi usa payment processor tipo tinklit e simili) basato su un PC low cost con schermo integrato o su un tablet con una SD sufficientemente capiente, però è sempre una soluzione volontaria e con costo a carico di chi lo vuole gestire.
Il pruning della blockchain si è già visto non essere efficace, oltre ai problemi legati a smartcontract e script vari.
Purtroppo quando bitcoin è stato pensato i wallet potevano gestire anche il mining e quindi il problema era stato previsto, ma la corsa ai THash/sec ha reso il sistema meno sicuro