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Re: BITCOIN PUMP!
by
Paolo.Demidov
on 08/06/2018, 18:37:44 UTC

Entro a gamba tesa per condividere un pensiero:)
dato che ho da poco "scoperto" bitinfocharts e mi sto perdendo a leggere numeri...


Per contestualizzare il tutto: più volte qui è stato sottolineato (es da @Paolo_Demidov) quanto a tutti gli effetti il mercato sia piccolo, in termini di volumi se comparato ad altri, e soprattutto in termini di effettivi indirizzi/individui che vi partecipano
più volte pure si parla di grossi investitori e whales che influenzano il prezzo / controllano il mercato

Non mi ero però mai effettivamente reso conto dei numeri effettivi anche in termini di centralizzazione della ricchezza, altro che distribuzione paretiana!

Partendo dalla premessa che sono pure numeri sovrastimati in quanto ad un individuo possono appartenere più indirizzi:
https://bitinfocharts.com/top-100-richest-bitcoin-addresses.html
87% dei btc sono detenuti dallo 0.67% degli indirizzi
o anche: il 95% dei btc che esistono sono in mano a mezzo milione di individui
i 5/600.000 btc di volume giornaliero nel mercato, sono "whales" o sono lo 0,1% delle coin totali detenute nel 90% degli indirizzi, che cambiano di mano? e quindi chi-come può "più semplicemente" influenzare il prezzo?

sbaglio io a leggere i numeri o sbaglio a pensare che siano percentuali assurde?
più o meno i valori sono simili per le altre crypto.....



Il quote qui sotto è da un post di qualche mese fa, metà provocazione metà pensiero filosofico/utopico.... nel titolo scrivevo "bugia del mercato decentralizzato".... questi numeri mi fanno pensare che davvero tanto decentralizzato non sia e quindi, di cosa stiamo parlando se quel mercato che analizziamo oltre ad essere piccolo, è caratterizzato da queste percentuali?

- cut-
Arrivo a questo assunto perchè nella mia testa dato un prezzo del bitcoin determinato esclusivamente da domanda ed offerta, considero una mezza verità definire il mercato "decentralizzato", ovvero mercato senza un ente centrale che stabilisce a priori il prezzo.

L'altro modo di vedere le cose può essere il seguente: la massa è in grado di ragionare da singolo individuo (teoria dei giochi, bene superiore-collettivo), il mercato è suddiviso tra individuo A, offerta, possessore di bitcoin, e individuo B, domanda, non ha bitcoin o vuole comprarne ancora.
Il mercato è di fatto centralizzato, questi due individui decidono quale sia il prezzo dei bitcoin in base a ciò che reputano conveniente per entrambi
--
.... deduciamo che chi ad oggi possiede i bitcoin può (potrebbe) deciderne il prezzo.
-cut-


Ci sarebbe da portare un leggero correttivo,
in considerazione che i wallet più grandi sono i cold wallet dei più grandi exchange,
rappresentativi di più persone.

Ma più o meno... da considerare che fino a poco tempo fa i wallet sopra i 100.00BTC erano solo 2,
sono 3 e come si può vedere, stanno per diventare 5 a breve.

E' chiaro da questi dati che di Bitcoin si parla molto, ma poi in concreto non sono tanti quelli che si sono addentrati a possedere un wallet.

Probabilmente tramite broker di CFD, opzioni, altri derivati,  la piccola e media speculazione su Bitcoin è più diffusa,
ma non si è tradotta nel concreto in persone che hanno deciso di "investire" direttamente, creandosi un proprio wallet.

Si capisce bene che il mondo cripto è diviso in due:
moltissimi con micro investimenti
pochissimi con grosse quantità


Da questa semplice considerazione si può comprendere che le notizie, belle o brutte,
influiscono estremamente poco, almeno per Bitcoin e per le cripto principali che hanno le quota di mercato più grandi.

Ne deriva poi il fatto che essendo un mercato piccolo, concentrato in poche mani e ulteriormente concentrato geograficamente verso i paesi asiatici, Giappone in testa... e volendo avere un approccio più consapevole e meno affidato alla " speranza che un giorno... "
andrebbe considerato un rischio specifico, un rischio paese... rischi quasi per niente eliminabili facendo un portafoglio di criptovalute; un comparto in cui la diversificazione è quasi impossibile allo stato attuale.

Breve note sui maggiori rischi possibili:
http://www.schroders.com/it/sysglobalassets/digital/insights/pdfs/le-tipologie.pdf