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Board Italiano (Italian)
Re: La Grecia risponde al default con i Bitcoin?
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Stemby
on 06/10/2018, 11:30:30 UTC
Ricordiamoci del Novembre 2011, governo Berluscono, spread a 580.
L'hanno fatto cadere, c'è poco da fare.
La differenza rispetto al governo Berlusconi è che quello attuale non è ricattabile: i ministri non hanno aziende da proteggere.

un default è sempre un default
Fino ad un certo punto. Ogni default è una storia a sé. Ad esempio il default americano sotto Nixon è passato sostanzialmente inosservato. Tant'è vero che non hanno imparato la lezione.

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prima fra tutte la difficoltà di accesso al credito.
Che difficoltà vuoi che abbia un Veneto indipendente?! Inoltre l'accesso al credito non deve essere la prima preoccupazione. La crescita deve basarsi sul risparmio, e non sul deficit, altrimenti si ricrea una nuova piccola Italia. Si impari dalla Svizzera, invece.

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Se fallisce lo Stato, falliscono le banche (che sono infarcite di titoli di Stato) e non c'è bail-in o fondo di garanzia che tenga.
Altro aspetto estremamente positivo.

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e cosa gli vai a spiegare poi a 60 milioni di Italiani, che avrebbero dovuto tenere tutti i risparmi in cripto perché non dovevano fidarsi delle banche e dello Stato?
Certo. È da anni che lo dico. Ma anche l'oro può andare benone.

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il tessuto imprenditoriale del Nord-Est è costituito in prevalenza da piccole e medie imprese e artigiani, i più esposti a condizioni avverse dei mercati
In realtà è una struttura sociale estremamente resiliente: è stato un massacro (e di questo bisogna ringraziare lo stato italiano), ma non sono (ancora) morti.

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la concorrenza agguerrita di giganti come quelli asiatici, senza una grande industria
Se si pensa di battere gli asiatici con la grande industria si perde prima di iniziare.

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Già oggi in Europa, quando vanno prese le decisioni importanti, l'Italia conta come il due di picche, se dovessimo frammentarci in staterelli di medioevale memoria e in competizione fra loro, dubito che la nostra rilevanza su scala globale possa migliorare.
Anche qui IMHO ti sbagli di grosso. La migliore Italia è stata finora quella rinascimentale, con tutti i suoi staterelli. Anche mantenendo la struttura UE attuale (cosa che non mi auguro) un Veneto indipendente vanterebbe molti più rappresentanti suoi di quelli attualmente presenti.

In ogni caso considero la bancarotta italica assolutamente inevitabile. Meglio avvicinarla il più possibile: il botto sarà sempre più grande man mano che passano gli anni, e l'economia reale sempre più compromessa. Oggi si può pensare di riprendersi (se si riparte da zero e nel modo giusto); i fondamentali ci sono. Tra 20 anni ho grossi dubbi.