Nessun chiarimento invece circa l’esonero in caso di «wallet» con valori inferiori nel corso dell’anno a 15mila euro.
In ogni caso, le valute virtuali non sono soggette a Ivafe, in quanto non si tratta di depositi e conti correnti di natura bancaria.
Se hai cripto in un conto tipo, iBroker, su un exchange, Plus500, eToro... direi proprio che si paga anche l'IVAFE.
Immagino tu ti stia riferendo ai CFD, non alle cripto valute.
Per le cripto comperate da exchange tradizionali è la stessa Agenzia a dire che l'IVAFE non è dovuta, vedi anche quanto confermato nella sentenza del TAR del Lazio:
https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/pagamenti-digitali/tasse-su-bitcoin-e-criptovalute-ecco-perche/L’Agenzia delle entrate precisa che alle valute virtuali sono applicabili i principi generali che regolano le operazioni aventi ad oggetto valute tradizionali, ed esse devono essere oggetto di comunicazione attraverso il quadro RW della dichiarazione, mentre non trova invece applicazione l’imposta sul valore dei prodotti finanziari, dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato (c.d. IVAFE, istituita dall’art. 19 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni), in quanto tale imposta si applica ai depositi e conti correnti esclusivamente di natura ‘bancaria’.
Prendo il broker a livello più popolare che quando non si opera con leva e/o short non propone CFD ma direttamente criptovaluta.
Si paga l'IVAFE, come si può leggere dalla società con cui hanno una convenzione:
https://www.tassetrading.it/tasse-conto-etoro/Cripto, CFD, azioni... non conta, questi sono veri e propri conti "
bancari" come avere un conto deposito titoli in una qualsiasi altra banca.
Altri broker se fai una ricerca apparirà questo discorso.
Si parla sempre di "
conti" all'estero, in un wallet proprio non so paga nulla.
Si sta parlando del 2 per mille...