Stamane parlavo con una giovane ragazza che si occupa di turismo affidandosi ad agenzie di viaggi della regione. Ovviamente il discorso non poteva che vertere sulla proposta di UbiatarPlay, e contrariamente a quanto mi aspettavo non ho visto però grande entusiasmo nei confronti dell'iniziativa, e ho potuto constatare invece qualche vago "sospetto" sull'efficacia e la "serietà" del mondo Web. E ho avuto la sensazione che ancora, almeno nel caso di questa persona, il lavoro venga visto come un rapporto con il proprio territorio e con un riferimento fisso ed umano piuttosto che rivolgersi alle attività che vengono proposte on-line. La cosa mi ha un poco sorpreso perché non mi aspettavo un atteggiamento refrattario da una giovanissima persona, ma, nello stesso momento, anche riflettere sulla necessità che questo tipo di iniziative hanno nel cercare la maniera per divenire maggiormente divulgative nella direzione del grande pubblico, quello ancora all'oscuro di come il web possa essere affidabile per la ricerca di un lavoro serio e creativo come accade nel caso di UbiatarPlay. Possiamo occuparcene anche fuori di qui quando capita. Infatti non ho dubbi che i prossimi incontri con questa persona cui faccio accenno, la convinceranno a divenire Avatar. :-)
tutto sommato ci sta che chi è un po' fuori dal giro delle crypto, blockchain e nuove tecnologie, sia un po' restio alle novità, soprattutto che non capisce
Sta a noi che crediamo in questa tecnologia renderla il più semplice possibile anzi, meglio, dare alle persone con cui parliamo la possibilità di capire di cosa stiamo parlando.
Non basta essere entusiasti di una tecnologia, ma occorre saperla spiegare ai tanti (troppi!) che, per ignoranza, non ha i mezzi per capire vantaggi, sicurezza ecc.
Se vogliamo che, specie in Italia (tra i primi posti al mondo per analfabetismo funzionale e gli ultimi in Europa per laureati), questo non rimanga una cosa per nerd, geek, "sfigati malati di internet", non ci possiamo aspettare che chi non ha i mezzi per capirlo, capisca.
Una buona informazione e un po' di formazioni sono fondamentali e tocca farlo a noi che ci crediamo
Anzi, direi che i primi a dover spiegare la cosa in modo chiaro per tutti siano i promotori di Ubiatar