In aggiunta a quanto sopra, riporto esplicitamente l'esempio di Burlone (il cui articolo è stato linkato nella pagina precedente):
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Ipotizzando un detentore di un unico portafoglio in ether (sigla ETH, seconda valuta virtuale per diffusione) che, fin da inizio periodo e senza fare alcun trade, avesse contenuto 5000 eth ceduti poi verso fine dicembre al prezzo unitario di circa 700 euro, realizzerebbe unoperazione di cessione a pronti pari a 3,5 milioni di euro. La cui plusvalenza, realizzata rispetto al costo di acquisto con il metodo LIFO, sarebbe fiscalmente non imponibile in quanto, ai sensi del comma 1-ter, art. 67 del TUIR, la valutazione al cambio di inizio periodo (circa 7 euro cad.) sarebbe inferiore alla soglia di euro 51.645,69.
Di contro, estendendo le applicazioni di tale interpretazione, un detentore di un unico portafoglio pari a 5 btc (valore di poco superiore ad euro 800 cad ad inizio periodo) che, nellintorno dei massimi (19/12/2017 valore di circa euro 16.500 cad.) li avesse ceduti in cambio non di valuta fiat ma di tether (criptovaluta che si prefigge di tenere il controvalore legato al valore unitario del dollaro, 1USDT=1$) incassandone 97.350 USDT (pari a circa euro 82.500), avrebbe realizzato unoperazione la cui plusvalenza avrebbe piena imponibilità. Il primo soggetto, milionario, nulla dovrebbe al fisco nostrano al contrario del secondo che, senza aver disponibilità di euro, si troverebbe a dover pagare un consistente saldo di imposta, in palese violazione del principio di parità di trattamento e di capacità contributiva.
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Sunto:
Abbiamo un interpello (che non vincola nessuno, neanche lo stesso richiedente, a seguirlo), che tra l'altro non abbiamo visto (solo la risposta è nota) che sostiene che qualsiasi scambio crypto<->fiat e crypto<->crypto vada a generare plus/minusvalenze, cosa assurda in uno scenario dinamico ed estremamente volatile come quello delle crypto.
Abbiamo un metodo di calcolo del valore delle crypto del tutto arbitrario e soggetto alla volatilità di cui sopra.
Abbiamo l'associazione crypto a valute estere in ogni caso, a prescindere che siano su wallet di cui io esclusivamente detenga le chiavi private o meno.
Mi sembra che questa risposta sia raffazzonata ed inadeguata per lo scenario in cui ci troviamo ad operare; benché apprezzi la volontà di guidare il contribuente, non ci siamo ancora.
Io aspetterei una LEGGE, che dica esattamente cosa fare e come, che preveda una metodologia applicabile sistematicamente e che non si presti a palesi violazioni del principio di parità di trattamento e di capacità contributiva citati sopra.
A scanso di equivoci: ben vengano le normative ad hoc; è doveroso pagare le tasse; è sacrosanto il monitoraggio fiscale. Dateci i mezzi per farlo. Solo questo.